Sul volo di ritorno dal viaggio nei Paesi baltici Papa Francesco ha parlato della questione migranti: “Bisogna accogliere ma non massicciamente, perché non si può. Integrarli con la prudenza del governo” (Corriere). Il Pontefice ha anche parlato dell’accordo con la Cina: “Sia chiaro che le nomine dei vescovi le fa Roma”.

“Abbiamo parlato coi due dei tre capi di Stato di questo – ha detto il Pontefice ai giornalisti, a quanto riporta Vatican Insider – e nei discorsi dei presidenti la parola accoglienza, apertura è stata frequente. Questo indica una voglia di universalità nella misura in cui si possa, con lo spazio, il lavoro, l’integrazione. Nella misura in cui non sia una minaccia contro la propria identità. Questo a me ha toccato molto: apertura prudente e ben pensata. Credo che il messaggio è stato ricevuto. Il problema dei migranti di tutto il mondo è un problema grave e non è facile studiarlo, e in ogni Paese in ogni luogo ha diverse connotazioni”.

Francesco ha concluso il suo viaggio con una giornata a Tallinn, in Estonia, nazione con il 70 per cento di persone che non professano alcuna fede. E ancora una volta, rivolgendosi alle autorità politiche nel monumentale palazzo presidenziale, parla dei rischi di una società che smarrisce il senso della vita e la propria identità (Vatican Insider). “Occorre sempre ricordare che il benessere non è sempre sinonimo di vivere bene – ha sottolineato il Papa. Uno dei fenomeni che possiamo osservare nelle nostre società tecnocratiche è la perdita del senso della vita, della gioia di vivere e, quindi, uno spegnersi lento e silenzioso della capacità di meraviglia, che spesso immerge la gente in una fatica esistenziale”.

(com.unica, 26 settembre 2018)