Storia dei rifugiati in fuga dal Terzo Reich

In occasione della Giornata dei Giusti dell’Umanità, è in uscita il libro “Ebrei a Shanghai – Storia dei rifugiati in fuga dal Tezo Reich”, un capitolo della storia della Shoah pressoché sconosciuto in Italia. Tra il 1933 e il 1941, Shanghai aprì le porte a oltre 18.000 ebrei, per lo più tedeschi e austriaci, che cercavano di salvarsi dalle persecuzioni naziste in Europa. Di fronte alle restrizioni sull’immigrazione imposte dalla maggior parte degli Stati, Shanghai costituì un’eccezione. La “Parigi d’Oriente” divenne la cornice di una vicenda di difficile eppure riuscita integrazione: migliaia di rifugiati trovarono asilo all’interno del ghetto di Hongkou dove condussero un’esistenza in armonia con la popolazione locale. Al termine della Seconda guerra mondiale, il numero dei sopravvissuti era così elevato da far parlare di “miracolo di Shanghai”.

I diversi contributi raccolti nel libro, a cura di Elisa Giunipero, ripercorrono gli eventi storici di quegli anni e descrivono lo straordinario sviluppo economico e socioculturale della metropoli in seguito all’incontro tra popoli tanto distanti tra loro. Accanto alle vicende collettive, emergono la voce della testimone Sonja Mühlberger, nata a Shanghai nel 1939, e la storia esemplare del console cinese a Vienna Ho Feng Shan, che opponendosi ai suoi superiori concesse il visto di espatrio a molti ebrei in fuga dal Terzo Reich.

Il libro verrà presentato a Milano il 14 marzo, alle ore 18, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Interverranno Milena Santerini, Gabriele Nissim, Sonja Mühlberger, Hon Manli (figlia di Ho Feng Shan), Paolo Salom. 

(com.unica, 7 marzo 2018)