Dopo aver chiuso ieri sera le consultazioni per la crisi di governo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Ministro degli esteri uscente Paolo Gentiloni per conferirgli l’incarico di formare il nuovo governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. L’incaricato secondo prassi consolidata dovrebbe accettare con riserva, anche se l’auspicio di Mattarella è che i tempi per la formazione del nuovo governo siano molto brevi perché ci sono scadenze e impegni da rispettare, sul piano interno, europeo e internazionale. E proprio il piano europeo è quello più urgente: giovedì 15 c’è infatti il Consiglio Europeo ed è importante che ci sia un governo insediato e con pieni poteri.

È già in corso il toto-governo. Nel nuovo esecutivo potrebbero entrare Ermete Realacci all’Ambiente e Piero Fassino agli Esteri, mentre è incerto il destino di Maria Elena Boschi e di Marianna Madia. Confermato all’Economia Pier Carlo Padoan, impegnato in queste ore a gestire la delicata situazione delle banche italiane, si fa anche il nome di Gianni Cuperlo.

Da parte del Pd, che ha comunque ancora la maggioranza parlamentare, vi è “il sostegno al capo dello Stato per la soluzione che riterrà più opportuna”. Quanto alle forze di opposizione Forza Italia, così come la Lega, hanno già manifestato la loro indisponibilità a sostenere un governo di coalizione e hanno chiesto la rapida approvazione di una nuova legge elettorale per andare poi al voto. Il Movimento5Stelle rimane fermo sulle sue posizioni: puntava lasciare in carica il governo dimissionario, in attesa della decisione della Consulta sulla legge elettorale. Ora che le elezioni potrebbero allontarsi, il Movimento vuole scendere in piazza per chiedere una decisione rapida alla Corte Costituzionale e minaccia dimissioni in massa se non si voterà entro l’estate.

(com.unica, 11 dicembre 2016)