Il neo commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani sarà già oggi nelle zone colpite del Lazio e delle Marche. Venerdì si recherà in Umbria e Abruzzo. Le parole d’ordine saranno: “Trasparenza e meno burocrazia possibile”. Intanto la Protezione Civile e l’Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone hanno iniziato a stilare il vademecum per i prossimi appalti. Il meccanismo della rinascita delle città rischia di incepparsi su scogli burocratici o sulle inevitabili inchieste giudiziarie, fa notare oggi “Repubblica”. In caso di calamità, vengono usati meccanismi di emergenza in virtù dei quali le stazioni appaltanti beneficiano delle cosiddette deroghe. Si tratta infatti della possibilità di affidare i lavori con sistemi diretti senza dovere ricorrere a quanto previsto dalla legge italiana ed europea. Con il vantaggio evidente della velocità nell’affidamento ma con il rischio della scarsa trasparenza e dei favoritismi per via di controlli limitati.

I pm di Rieti sono già al lavoro per capire perché gli interventi finanziati con cinque milioni dalla Regione Lazio ad Amatrice e Accumuli dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 non siano mai stati fatti. Sull’argomento da segnalare oggi un’inchiesta della “Stampa” incentrata sulla capitale, da cui si apprende che ben sei palazzi romani su dieci rischierebbero il crollo in caso di sisma come quello che si è verificato la settimana scorsa nel centro Italia. Dal Campidoglio al riguardo arriva la precisazione che si tratta di dati che provengono da Confartigianato edilizia e sono tutti da verificare.

Il terremoto non è un fenomeno che riguarda solo il nostro paese: un terremoto di magnitudo 7.1, con epicentro nell’Oceano Pacifico a 30 km di profondità, ha fatto tremare la costa nord-orientale della Nuova Zelanda alle 4.37 del mattino ora locale. L’allarme tsunami per fortuna  è già rientrato.

(com.unica, 2 settembre 2016)