È stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale Amedeo Mancini, indagato per l’uccisione di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano di 36 anni pestato a morte a Fermo mentre difendeva la moglie da insulti razzisti.

L’assassino, sul cui capo pende l’aggravante della finalità razziale, è affiliato alla tifoseria della Fermana e ha subito un Daspo da parte del questore di Ascoli Piceno. Mancini è titolare di una grossa azienda zootenica a Fermo, ed è conosciuto anche come estremista di destra.

Intanto a Chimiary, la moglie della vittima, è stato concesso lo status di rifugiata, lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Alfano. Ieri, davanti alle telecamere, la 26enne Chimiary ha ripetuto la storia della sua famiglia, sterminata, come quella del marito, dai fanatici islamici di Boko Haram. “Vivevamo in Nigeria. Ero studentessa al secondo anno di medicina, Emmanuel lavorava. Avevamo un bambino di due anni e mezzo. Avremmo dovuto sposarci, mancava meno di un mese. Poi una bomba di Boko Haram ha distrutto tutto. Volevano colpire una chiesa. Hanno distrutto anche la nostra casa: è morto il nostro bambino. Sono morti i genitori di Emmanuel. Non avevamo niente eppure avevamo tutto. In quell’istante abbiamo perso ogni cosa. Siamo scappati subito. L’Italia era un sogno, volevamo trovare tutto quello che avevamo perso”.

La ragazza racconta poi del viaggio: quattro mesi da incubo per raggiungere la Libia, passando per il Niger. Poi il viaggio in mare durato quattro giorni prima di arrivare in Sicilia e poia Fermo. Qui è stata affidata alle Piccole sorelle Jesus Caritas, le suore che lavorano per dare accoglienza a chi scappa dall’orrore.

Nel gennaio scorso i due profughi sono stati uniti informalmente in matrimonio, con un rito antico da don Vinicio Albanesi della Comunità Capodarco di Fermo. Un sogno che si era avverato per i due giovani, che proprio per sfuggire alle violenze non erano riusciti a realizzarlo nel loro paese. Lo stesso don Albanesi afferma che ora farà di tutto perché la ragazza possa riprendere i suoi studi di Medicina, anche se non sarà facile. E ribadisce che insieme al Vescovo di Fermo ha deciso di costituirsi parte civile al processo. Il Vescovo aggiunge: “Questo gesto ha ucciso la speranza. Ma è solo un’apparenza, perché Emmanuel, che significa Dio è con noi, è con Gesù”.

(com.unica, 8 luglio 2016)