I mercati azionari negli Stati Uniti e in Europa hanno subito le perdite maggiori in un solo giorno dal mese di marzo, dopo che gli investitori hanno appreso la catastrofica valutazione della Federal Reserve  secondo cui l’economia Usa potrà tornare ai livelli pre-Covid solo nel 2022, mandano al tappeto le Borse: ieri il Dow Jones è crollato a -6,9%, il peggior tracollo da marzo. L’S & P 500 è crollato del 5,9% a New York, il suo giorno peggiore dal 16 marzo, mentre il Nasdaq Composite è sceso del 5,3%, ritirandosi dal suo massimo storico.

Venerdì, all’inizio delle negoziazioni in Asia-Pacifico, l’indice azionario giapponese Topix è sceso del 2,7% e l’indice S & P / ASX 200 dell’Australia è sceso del 2,6%. Il benchmark della Corea del Sud Kospi ha perso il 2,8 per cento. Il giorno prima il benchmark regionale europeo, lo Stoxx 600, è crollato del 4,1 per cento. Il FTSE 100 del Regno Unito ha chiuso il 4% e il tedesco Dax Xetra il 4,5%. 

“Questo è solo il rovescio della medaglia di ciò che accade quando un mercato si muove ferocemente al rialzo come ha fatto finora”, ha dichiarato al Financial Times Jim Paulsen, capo stratega degli investimenti del gruppo Leuthold. Paulsen ha affermato che il punto di svolta potrebbe essere arrivato mercoledì, quando il presidente della Fed Jay Powell ha sottolineato durante la sua conferenza stampa la terribile prognosi della banca centrale per l’economia americana a seguito dello scoppio del coronavirus.

I titoli di stato sono aumentati nel momento in cui gli investitori hanno cercato settori più sicuri del mercato. Il rendimento del Tesoro USA decennale di riferimento è sceso di 0,086 punti percentuali allo 0,662% con l’aumento dei prezzi. Il rendimento del Bund tedesco decennale è sceso di 0,08 punti percentuali a meno lo 0,41 per cento. I titoli bancari sono crollati mentre gli analisti hanno valutato l’impatto di bassi tassi di interesse prolungati sulla redditività. L’indice bancario KBW, che è salito del 60% negli ultimi tre mesi, è sceso del 16,4% dal suo massimo all’inizio della settimana. JP Chaorgan Chase è sceso dell’8,3% solo giovedì, Wells Fargo è sceso del 9,8% e Citigroup ha perso il 13,3%.

In Europa preoccupano soprattutto i numeri sul crollo della produzione industriale ad aprile, in pieno del lockdown. Colpite in particolare Spagna (-21,8%) e Francia (-20,1%), seguite a ruota da Italia (-19,1%) e Germania (-17,9%). Nel nostro Paese, il crollo arriva su base annua al 42,5%. Tessile, trasporti e abbigliamento i settori più colpiti, sottolinea l’Istat. La caduta su base mensile della produzione industriale ad aprile rappresenta secondo l’isituto di statistica una nuova, marcata flessione, che arriva al -19,1%, “seppure meno ampia di quella di marzo (-28,4%)”. Si sottolinea inoltre come l’unico comparto in leggera crescita sia quello farmaceutico (+2,0%), mentre rimane sostanzialmente stabile quello alimentare (-0,1%). Su base annua, invece, l’indice corretto per gli effetti di calendario diminuisce in modo ancor più accentuato di quanto osservato il mese precedente, con una flessione del 42,5%.

com.unica, 12 giugno 2020