In vista del Consiglio dei ministri di martedì, all’interno del governo si tratta sul programma politico ed economico, ma anche sul quadro tendenziale da indicare: la crescita dello 0,2% indicata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria potrebbe essere portata allo 0,3-0,4%. Ma per il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis si potrebbe anche scendere sotto lo 0,2%, con la conseguente attivazione della clausola di salvaguardia che aveva congelato 2 miliardi di spese nella legge di Bilancio.

Scontro anche sulla Flat tax, fortemente voluta dalla Lega, ma che secondo Tria si tradurrà in una maggiore tassazione sui consumi (Repubblica). In altri termini spazi per nuove spese non ce ne sono, soprattutto non ci sono margini per la mini flat tax leghista, che costa 12-15 miliardi e che prevede, a partire dal 2020, una Irpef del 15 per cento fino a 50 mila euro favorendo sostanzialmente i ceti medio alti. “Non è tempo di timidezze, la flat tax deve essere inserita”, avverte tuttavia il leghista Armando Siri e la Lega fa sapere che uno stop “non sarebbe positivo”.

Imprenditori, banchieri e finanzieri del Workshop Ambrosetti bocciano l’esecutivo gialloverde: per il 39,6% l’operato del governo è negativo, addirittura molto negativo per il 40,6%. Estremamente preoccupati si dicono anche gli osservatori internazionali presenti al forum (La Stampa). «La situazione italiana è estremamente preoccupante – spiega un guru della finanza mondiale come Mohamed El-Erian – , anche perché la rete di sicurezza stesa dalla Bce sta diventando meno sicura. I vostri Stati vicini stanno rallentando in maniera significativa. E non si vedono risposte politiche. Se si guarda a queste tre cose la prospettiva è che la recessione continuerà. E il mercato comincerà a essere preoccupato». Detto ciò non crede che l’Italia entrerà nel poco invidiabile club dei paesi «spazzatura» dal punto di vista del merito di credito «questo in virtù della rete della Bce, anche se meno sicura di prima». una cosa è certa, conclude: «Per voi la sveglia sta suonando ora». Il tempo stringe.

com.unica, 7 aprile 2019