Oggi si svolgono le elezioni politiche in Svezia: un voto a cui guarda tutta l’Europa dato che il partito anti-immigrazione Democratici Svedesi potrebbe arrivare al 20% dei consensi, prospettando la possibilità che i partiti moderati di centrosinistra e centrodestra, testa a testa nei sondaggi (Guardian), si ritrovino poi ad affrontare lunghe contrattazioni per formare un governo. 

La Svezia è l’obiettivo più ambizioso dei populisti, sottolinea Bloomberg. Il neo-partito è nato dal movimento neo-nazista, che propugna la supremazia bianca e un netto strappo della Svezia dall’Unione Europea. Il suo emergere in quella che può essere definita la patria della socialdemocrazia, insieme con un aumento atteso per l’ex Partito della sinistra comunista, rischia di smantellare la politica di sinistra e di centro-destra che ha dominato a lungo la Svezia. I partiti dell’establishment stanno facendo tutto il possibile per convincere gli elettori e rafforzare lo status quo. I conservatori stanno promettendo tagli fiscali, mentre i socialdemocratici offrono alle famiglie una settimana extra. Entrambi affermano di voler reprimere il crimine e limitare l’immigrazione.

Secondo El País, la Commissione Ue sarebbe pronta a proporre un progetto per la creazione di una polizia europea di frontiera, facendo così diventare la gestione dei migranti una competenza comunitaria. L’annuncio ufficiale è atteso durante il discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente Jean-Claude Juncker terrà mercoledì prossimo. 

(com.unica, 9 settembre 2018)