[ACCADDE OGGI]

Colin Powell l’ex Segretario di Stato americano rappresenta forse la più lampante manifestazione delle poche, delle quasi inesistenti differenze che esistono tra repubblicani e democratici statunitensi quando è in gioco l’interesse primario anche se poco nobile del loro paese. Colin Powell, infatti, un “afroamericano” di origini giamaicane pur dichiarandosi repubblicano, ha servito sotto la presidenza di Jimmy Carter, di Ronald Reagan, di George Bush e Bill Clinton e oggi è un sostenitore convinto del presidente Barack Obama. Fu lui, quando ancora era un giovane maggiore dell’esercito e prima di scalare tutta la carriera militare a stelle e strisce, il primo e principale responsabile dell’insabbiamento sulle colpe di uno dei più gravi e atroce crimine compiuto dai soldati americani durante la guerra in Vietnam. Fu Colin Powell, incaricato delle investigazioni sul massacro avvenuto il 16 marzo 1968 a My Lai, dove 347 civili tra vecchi, donne e bambini furono massacrati e stuprati dalla soldataglia americana agli ordini del tenente William Calley, che, nel tentativo di lavare con la candeggina le colpe di quegli assassini, scrisse “A diretta refutazione di quanto ritratto, c’è il fatto che le relazioni tra soldati americani e popolazione vietnamita sono eccellenti”.

Solo grazie al coraggio e al pentimento di alcuni soldati sopraggiunti durante quel massacro l’eccidio non fu totale e la coscienza civile del popolo americano si sollevò contro Powell e gli stati maggiori per chiedere la punizione dei responsabili cosi come individuati dalle denunzie dei soldati pentiti e dalla coraggiosa campagna di stampa del giornalista indipendente Seymour Hersh. Intanto passò più di un anno dal crimine e solo il 5 settembre 1969 il tenente William Calley comandante della compagnia “C” fu incriminato per omicidio volontario e costretto a comparire dinanzi alla corte marziale.

Dopo due anni dall’inizio del processo quattordici ufficiali ritenuti colpevoli per aver tenuto nascoste informazioni legate a quel massacro furono assolti e solo William Calley fu ritenuto colpevole e condannato all’ergastolo. Ma ci pensò Nixon che ebbe Colin Powell tra i suoi maggiori consiglieri militari a cancellare quella condanna commutando la pena del carcere a vita in solo 3 anni e mezzo di arresti domiciliari.

(Franco Seccia/com.unica, 5 settembre 2017)