L’uragano Irma si abbatterà oggi sulla Florida e su Miami. Il governatore, Rick Scott, ha detto che sarà più violento di Andrew, che colpì la stessa zona nel 1992, e ha invitato la popolazione ad abbandonare le proprie case (New York Times). Al momento sono 21 le vittime provocate da Irma lungo il suo percorso. La tempesta è stata declassata dalla categoria 5 a 4, ma le raffiche di vento continuano a superare i 250 km orari (Reuters). Le televisioni locali trasmettono ininterrottamente i grafici con il percorso previsto dell’uragano: non sembra esserci scampo, i venti da 290 chilometri all’ora spazzeranno via tutta questa zona: sradicando centinaia di palme; facendo volare i tetti, i semafori, le scritte; distruggendo gli yacht ormeggiati (Repubblica). Il governatore della Florida ha ordinato la chiusura di tutte le scuole, i campus universitari e gli uffici pubblici nell’intero stato. Il traffico è impazzito nel sud dello Stato, dove almeno mezzo milione di persone è in fuga. In seguito all’ordine di evacuazione di tutta l’area strade e autostrade sono in queste ore intasate e le stazioni di servizio aperte prese d’assalto prima che possano finire le scorte di carburante. In molte zone la circolazione è per lunghi tratti paralizzata. 

Secondo la National Review la teoria secondo cui la ricostruzione dopo un uragano è uno stimolo per l’economia è falsa. In ogni caso le tempeste che si sono abbattute sugli Stati Uniti in queste settimane non dovrebbero avere effetti sul pil del paese. Ma tra uragani e minaccia nordcoreana, il valore del dollaro ha toccato il suo livello più basso da 33 mesi (FT).

L’altro disastro nel Centro America. Sono salite a 61 le vittime del terremoto di magnitudo 8,2 che ha colpito il Messico giovedì notte, il peggiore mai registrato nel Paese da oltre un secolo, ma fortunatamente a una maggiore profondità (58 km) rispetto a quello devastante del 1985. Oltre 200 i feriti e quasi due milioni di persone senza energia elettrica. Il presidente Enrique Peña Nieto ha decretato tre giorni di lutto nazionale.

(com.unica, 9 settembre 2017)