Dal Washington Post arrivano nuove pesanti rivelazioni sul Russiagate proprio mentre il presidente Trump è impegnato nei lavori del G7 di Taormina. Jared Kushner, il consigliere di Donald Trump e marito di Ivanka, avrebbe chiesto all’ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak, di avere un canale di comunicazione segreto e sicuro fra il transition team di Trump e il Cremlino. Lo avrebbe riferito lo stesso Kislyak al suo superiore a Mosca nel dicembre 2016: Kushner avrebbe fatto la proposta in un incontro l’1 o il 2 dicembre alla Trump Tower. All’incontro era presente anche Michael Flynn, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump costretto alle dimissioni dopo soli 24 giorni proprio per il coinvolgimento nel Russiagate. Prima del Washington Post, in serata l’agenzia Reuters aveva rivelato che Kushner ebbe almeno tre contatti scoperti con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti durante e dopo la campagna presidenziale del 2016. Kushner, afferma il suo legale Jamie Gorelick, non ricorda le telefonate. Il Democratic National Committee, commentando le indiscrezioni, afferma che a questo punto Trump “non ha altra scelta” che licenziare Kushner.

Se confermata, questa rivelazione sarebbe la più difficile da spiegare nel contesto dell’indagine dell’Fbi sull’interferenza di Mosca nelle elezioni statunitensi. Sempre dal Washinton Post arriva anche la notizia che la Commissione Intelligence del Senato Usa ha deciso di acquisire tutte le carte della campagna elettorale di Trump a partire dal 2015.

(com.unica, 27 maggio 2017)

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