Per conquistare il passaggio per gli Europei servono tre punti nelle ultime due sfide con Azerbaigian e Norvegia, meglio sarebbe farne sei perché assicurerebbero agli azzurri un posto tra le teste di serie al sorteggio di Parigi del 12 dicembre. E a Baku, dove tredici anni fa iniziò la sua avventura in azzurro, non sarà in campo Andrea Pirlo. Lo annuncia lo stesso Conte: lieve contrattura a un adduttore nell’allenamento di ieri mattina.

Giocherà Verratti, con la speranza di rivedere il centrocampista del New York City con la Norvegia. Accantonato temporaneamente il tridente, contro gli azeri (sconfitti nell’unico precedente del settembre 2002 ma ora più temibili grazie all’arrivo in panchina dell’ex fuoriclasse croato Prosinecki, imbattuto da 4 partite) Conte proporrà un 4-4-2, il modulo alternativo individuato dal ct.

Un modulo che dovrebbe mettere in difficoltà gli avversari. Persi Berardi e Insigne – tornati a casa con il malumore del ct – i prescelti saranno Pellè ed Eder. E in un’Italia che riscopre il fascino delle ali, spazio a due tra Candreva, Florenzi ed El Shaarawy. In difesa il solito blocco juventino caro a Conte. Che chiude la conferenza di Baku con simpatico siparietto: il traduttore azero ricorda come l’Italia sia imbattuta da 48 gare di qualificazione, il ct reagisce facendo gli scongiuri ma sorridendo. Scongiuri che servon questa sera in campo per portare un po’ di serenità tra dli Azzurri. 

(com.unica, 10 ottobre 2015)