Ieri 26 missili russi hanno colpito il territorio dello Stato Islamico. Un’azione definita “un successo” da Mosca, che dichiara di aver colpito tutti gli obbiettivi (una fabbrica di munizioni, un centro di comando, campi di addestramento, depositi di armi e una fabbrica di munizioni).

Perplessità continuano però ad arrivare dagli Stati Uniti: l’accusa è che la Russia anziché colpire direttamente il Califfato si rivolga contro gli oppositori di Bashar Assad, compresi quelli moderati sostenuti da Washington.

(com.unica, 8 ottobre 2015)