Novak Djokovic conquista Wimbledon dopo tre anni battendo in finale 6-2, 6-2, 7-6 il sudafricano Kevin Anderson e centrando il suo quarto Championships dopo quelli conquistati nel 2011, 2014 e 2015. A Londra ha giocato la 22esima finale Slam, vincendo il 13° Major, il primo dal Roland Garros del 2016. Il trionfo ottenuto nel più importante torneo del mondo sancisce così il ritorno di Djokovic nell’élite del tennis mondiale dopo tre anni fortemente condizionati da infortuni e interventi chirurgici. Ora per lui a 31 anni può iniziare una nuova era. Il serbo si era presentato a Wimbledon da numero 21 del ranking Atp e 12esima testa di serie: da lunedì tornerà nella Top 10. 

Bisogna ammettere che la finale con Anderson è stata a senso unico, troppo netto il divario rispetto al sudafricano, a cui si deve pur riconoscere l’attenuante di avere ancora nelle gambe la maratona in semifinale con Isner conclusa dopo oltre sei ore e mezza (un record). La vera finale per Djokovic è stata la semifinale disputata contro il numero uno del ranking mondiale Rafa Nadal: un match molto combattuto dall’inizio alla fine e concluso al quinto set con il punteggio di 9-7 dopo oltre cinque ore spalmate in due giorni.

“Oggi è facile parlare degli ultimi due anni – ha detto un raggiante Djokovic dopo la finale –. Quello che ho imparato è che devo sempre credere in me stesso, nel processo che si sta seguendo. Non sono stati anni facili, ho dovuto affrontare un brutto infortunio e un’operazione chirurgica. In tanti momenti ho dubitato, non sapevo se sarei tornato a questi livelli. È bello esserci riuscito qui”.

(com.unica, 15 luglio 2018)