Giornalista, polemista di grande cultura politica. Già presidente della Fondazione Banco di Napoli Assistenza Infanzia e anima dell’Osservatorio sul Lavoro Minorile

È morto a Roma Francesco Seccia, uomo di poliedrica cultura e di grande generosità. Dotato di quella grazia solare tutta napoletana di saper unire lievità alla pesantezza del vivere quotidiano. Una gran bella penna nei suoi ritratti e nei suoi graffianti commenti sulle vicende e sui personaggi del nostro Paese. Per anni ha collaborato alla nostra agenzia sollecitato dal direttore Pino Pelloni che fu con lui artefice della avventura, a quei tempi pionieristica, dell’Osservatorio sul Lavoro Minorile. Un’avventura che ha lasciato il segno nel mondo della comunicazione e del welfare italiano.

Nato a Nocera Inferiore e napoletano di vocazione quanto per scelta, è stato una delle anime intelligenti della destra partenopea, quella colta che si riuniva al Circolo la Contea. Grande amico ed estimatore di Antonio Parlato, ha curato la comunicazione del partito di Giorgio Almirante in anni non molto facili. Lo ha fatto con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto e con una, da tutti riconosciuta, lealtà nei confronti degli avversari politici.

“Devo a Franco – ricorda Pino Pelloni – l’esperienza napoletana della Fondazione del Banco di Napoli e la conoscenza di una città che non conoscevo. O che conoscevo diversamente. Mi ha regalato una lettura diversa di un popolo che non è solo canzoni e guapperia, come la vulgata mediatica ha voluto farci conoscere per lunghi anni, ma antica e nobile civiltà presente sia tra le genti della borghesia come nella gente dei bassi. E antropologicamente, sia vista da destra come da sinistra, Franco me ne ha offerto una immagine positiva che mi tengo cara. Come mi tengo care la sua “genovese” e le canzoni della sua Napoli che cantava in macchina nelle nostre trasferte Roma-Napoli accompagnati dal fido Salvatore”.

Si associano al dolore per la sua scomparsa il vice direttore Sebastiano Catte, la redazione di Roma, i sodali della Fondazione Levi Pelloni, Silvia Soglia, Barbara Pelloni e Mauro Pietrogiacomi che lo ricordano con affetto.

Ilaria Pisciottani/com.unica/ 26 marzo 2024