Gli 80 anni della distruzione della Abbazia di Montecassino rievocati a Palazzo San Macuto-Camera dei Deputati

La Fondazione Giuseppe Levi Pelloni promuove una “lezione di storia” a piu’ voci, dedicata alla distruzione dell‘Abbazia di Montecasino, in occasione degli 80 anni della sua distruzione ad opera dei pesanti bombardamenti delle Forze Alleate il 14 febbraio del 1944.

L’incontro, che si terrà venerdì16 febbraio, (ingresso ore 15) Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto-Camera dei Deputati (via del Seminario, 76, Roma), avrà come protagonisti Francesco Arcese, Antimo Della Valle, Gaetano De Angelis Curtis, Lutz Klinkhammer e Pino Pelloni.

Lutz Klinkhammer

Il 15 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, il magnifico edificio fondato da San Benedetto da Norcia nel VI secolo d.C. fu raso al suolo dal violento e continuo bombardamento con cui gli alleati martellavano il caposaldo tedesco che bloccava loro la strada per Roma. Nel dopoguerra fu completamente ricostruito secondo il disegno originario.

Distruzione inutile o necessaria? Su questo quesito e sul salvataggio di migliaia di opere si articolerà conferenza-seminario, che si gioverà del contributo di storici e ricercatori a ricordare il tragico e storiograficamente controverso evento bellico che ha portato alla distruzione dell’antica abbazia benedettina.

Francesco Arcese

Storiograficamente controverso dato che recenti ricerche presso archivi inglesi e statunitensi hanno evidenziato come l’abbazia di Montecassino venne distrutta da un errore di traduzione. Anzi per meglio dire fu uno scambio tra un nome di genere femminile e uno di genere maschile alla base dell’eliminazione di uno dei monumenti della cristianità, a causa di un bombardamento effettuato da una miriade di aerei anglo-americani.

Gaetano De Angelis Curtis

L’ordine fu dato dal generale americano Mark Wayne Clark, nella convinzione, poi rivelatasi errata, che l’interno dell’Abbazia fosse occupato dai tedeschi. In realtà, paradossalmente, proprio le macerie dell’abbazia consentirono molto più facilmente alle truppe tedesche di trovare rifugio e di continuare la battaglia. Cosa che in effetti fecero, con il risultato che la linea Gustav, che passava appunto da Cassino, poté resistere alla pressione degli Alleati fino a maggio di quell’anno. In totale, durante la battaglia di Montecassino, che si sviluppò da gennaio a maggio del 1944, persero la vita circa 135mila tra alleati e tedeschi. Nel bombardamento persero la vita anche molti civili che proprio nel luogo di culto avevano cercato riparo sperando che fosse un luogo sicuro. L’abate Diamare ed i monaci sopravvissuti fuggirono poi a Roma per salvarsi. Il monastero fu preso il 18 maggio dai soldati polacchi, dopo molti mesi di violento conflitto e una perdita immensa di vite umane. Subito dopo, il 4 giugno, le forze alleate entrarono a Roma. L’Abbazia fu poi ricostruita nel Dopoguerra.

com.unica, 14 febbraio 2024