Emanuele Di Porto, uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, tra gli ospiti d’onore della due giorni promossa da Angeli Press

Il 18 e 19 ottobre a Roma, presso lo Spazio Scena in via d’Orti d’Alibert, sono stati ricordati la persecuzione e la deportazione degli ebrei italiani verso i campi di sterminio. Tra gli ospiti d’onore della due giorni, Emanuele Di Porto, uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, sfuggito al rastrellamento nazista nel ghetto di Roma. Ha moderato i lavori Paola Severini Melograni, fondatrice e direttrice di Angeli Press, il portale della cultura sociale che ha promosso l’iniziativa.

Dopo l’8 settembre 1943 e l’invasione tedesca, gli ebrei italiani si trovarono nella sfera di influenza della “soluzione finale”, dalla quale erano stati fino allora preservati in virtù del fatto che Germania e Italia erano stati Paesi alleati. Tutto l’ebraismo dell’Europa occidentale fu vittima della deportazione verso il campo di Auschwitz, nella Polonia occupata, dove erano state impiantate strutture per dare la morte di massa.

Gli ebrei in Italia soffrivano già di una politica messa in atto dal regime fascista, che attentava ai loro diritti fondamentali di lavoro, di istruzione, di proprietà privata. A partire dal settembre del 1938, infatti, essi furono soggetti ad una legislazione speciale chiamata “leggi per la difesa della razza”, tesa a renderli cittadini di serie B.

Dopo varie vicissitudini, come spiega Liliana Picciotto, storica della Fondazione del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, il bilancio complessivo delle vittime della Shoah in territorio italiano, compreso il Possedimento Italiano delle Isole Egee, è di più di 8.987 persone, tra cui 322 i deceduti in Italia in stato di detenzione o durante la fuga o suicidatesi. I tornati nelle loro case, dopo lutti e sofferenze, furono 1.089. Questi numeri si riferiscono alle persone identificate con minuziose ricerche; purtroppo, ne rimangono altre decine disperse il cui nome potrà essere portato alla luce e onorato solo col ritrovamento di nuove fonti.

A partire da questi avvenimenti e questi dati, nella due giorni si sono alternati relatori e relatrici che hanno raccontato storie di stragi e d’amore, di guerra e speranza.

Questo il programma completo dei due eventi:

Mercoledì

  • Il Generale Massimiliano del Casale, già Presidente del Centro Alti Studi della Difesa (CASD)
  • Il Procuratore generale militare Marco De Paolis, con il libro Caccia ai nazisti. Marzabotto, Sant’Anna e le stragi naziste in Italia: la storia del procuratore che ha portato i colpevoli alla sbarra (Rizzoli)
  • Lo scrittore e curatore d’arte Ermanno Tedeschi con Una racchetta da tennis racconta. Racconti familiari della Ferrara ebraica (Silvio Zamorani Editore). Con lui Maurizio Caprara, editorialista del Corriere della Sera
  • La direttrice del gruppo editoriale QN Agnese Pini, con Un autunno d’agosto. L’eccidio nazifascista che ha colpito la mia famiglia. Una storia d’amore mentre la guerra torna a fare paura (Chiarelettere)

Giovedì 19 ottobre

  • Emanuele Di Porto, “il bambino del tram”, uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto. Con lui Tea Ranno, l’autrice di Un tram per la vita. Ispirato alla storia di Emanuele Di Porto, sfuggito al rastrellamento nazista nel ghetto di Roma (Piemme), il libro che racconta la sua storia
  • Il giornalista Adam Smulevich, coautore insieme a Massimiliano Castellani di A futura Memoria – Storie di sport, lezioni di vita (Minerva)
  • Il direttore scientifico della Fondazione Nenni Antonio Tedesco con Vittoria Nenni, n. 31635 di Auschwitz (Arcadia Edizioni).
  • Il direttore di Notizie Radicali Valter Vecellio, con la raccolta collettiva di Proposta Radicale intitolata Una inutile strage? Da via Rasella alle Fosse Ardeatine (Proposta Radicale).

L’incontro del 18 ottobre è disponibile qui su Radio Radicale

com.unica, 20 ottobre 2023