Non ci sono parole sufficienti per descrivere quanto successo in Israele la mattina di sabato 07 ottobre 2023.

L’Unione Bené Berith Italiano (Associazione Ebraica Internazionale senza fine di lucro) si è da subito mobilitata per fornire assistenza, sia in Israele che in Italia, alle persone in difficoltà a causa di questo nuovo atto di guerra. Quanto sta accadendo sotto la regia dei soliti stati canaglia, è un appello antisemita esteso a tutto il mondo, come ad esempio l’omicidio perpetrato ieri in Egitto, o le manifestazioni inneggianti al gruppo terroristico.

Invitiamo per questo la politica ed i governi, le fondazioni pubbliche e statali ed il mondo associazionistico, a rendersi conto che anche gli ostaggi israeliani rapiti in un’azione di guerra, dovrebbero essere trattati secondo il diritto internazionale. Quando Israele si difende, il terrorista che lo attacca non deve diventare agli occhi del mondo, un povero martire palestinese vittima di uno Stato invasore. La Storia va rispettata.

Le scene trasmesse dai media mondiali, ci hanno fatto rivivere i momenti tragici della Shoah: quello eseguito dai palestinesi di Hamas è stato un gigantesco rastrellamento. La donna esibita seminuda come un trofeo ed i corpi calpestati e derisi, rammentano le atrocità del nazismo. Il bambino rapito, portato a Gaza e maltrattato dai suoi coetanei, ricorda il bimbo del Ghetto di Varsavia, con le mani alzate. Quest’ultima scena, ci fa essere molto pessimisti per un futuro di pace, visto che questi gruppi terroristici educano le nuove generazioni all’odio ed alla discriminazione razziale, come si evince dal filmato trasmesso.

Il 7 ottobre verrà probabilmente ricordato, come l’11 settembre, tra le date più tristi. Ad oggi è impossibile prevedere a cosa porterà, ma senza alcun dubbio rimarrà impressa come una ferita dolorosa, non solo per il mondo ebraico ma per tutti coloro che amano e lottano a favore della libertà e della democrazia.

com.unica, 9 ottobre 2023