Roma, 3 marzo 2023 – È una richiesta d’aiuto come tante quella che arriva a Donne For Peace – Associazione che lavora in Italia per favorire una buona accoglienza e un percorso di inclusione altrettanto buono e degno per rifugiati ucraini e dai diversi paesi dell’Est. Una richiesta avanzata da Anastasia Petrovets, giovane rifugiata ucraina nel nostro paese, la quale sarebbe dovuta essere operata per la quarta volta sottoponendosi a un delicatissimo intervento alla spina dorsale presso una struttura sanitaria pubblica come l’Istituto Ortopedico Universitario Pubblico Rizzoli di Bologna.

Era una operazione programmata e che sarebbe dovuta essere effettuata il 4 marzo in virtù di quel diritto alla salute “universale” del quale tutti godiamo. Anastasia poteva sottoporsi regolarmente all’intervento in Italia, perché in possesso di protezione temporanea con scadenza il 4 marzo 2023 e rinnovato secondo le legge. 

Ma le cose non vanno come dovrebbero.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 24 febbraio 2023 un decreto-legge che proroga le misure già in vigore per l’accoglienza e l’assistenza dei profughi ucraini che hanno lasciato il proprio paese a causa della guerra, e/con proroga dei permessi di soggiorno per protezione temporanea fino al 31 dicembre 2023. Se la comunicazione della proroga della protezione temporanea per Anastasia non sarà comunicata alle autorità sanitarie o agli organi di polizia competenti a causa di inottemperanze temporali burocratiche la sua operazione verrebbe cancellata.

Gravi inosservanze a un provvedimento come questo non possono considerarsi ammissibili per una società civile, comportano un grave danno alla salute delle persone che diventa anche un danno di natura economica per l’Italia. Dobbiamo tutelare il diritto alla salute: la salute è vita“, dichiara Volha Marozava, Presidente di Donne for Peace.

Un altro caso grave di richiesta di soccorso si è prospettato nei giorni scorsi a Donne for Peace: un uomo sottoposto a trattamento dialisi presso un ospedale di Roma al quale verrà cessata la cura sabato 4 marzo per mancanza di direttive. 

Alla luce di casi come questi, la domanda che senza filtri, Donne for Peace estende ai rappresentanti delle istituzioni e delle strutture sanitarie, ai giuristi ma anche a tutti cittadini italiani è: come è possibile garantire la proroga del permesso di soggiorno ai rifugiati ucraini e, conseguentemente, il loro diritto alla salute universale?

com.unica, 3 marzo 2023