“Il restauro della Testa anatomica di Filippo Balbi si è concluso nei giorni scorsi. La restauratrice Natalia Gurgone della Cooperativa Koinè ha riconsegnato al Museo di storia della Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, che ne è proprietario, la preziosa tavola che il Maestro napoletano dipinse nel 1854 ed espose, ricevendo un premio, nel padiglione dello Stato pontificio all’Esposizione internazionale di Parigi del 1855.

Il restauro, promosso dall’Associazione Gottifredo di Alatri nell’ambito del progetto Coworking sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro-internazionale, ha avuto un esito che gli esperti e responsabili del Museo definiscono “eccezionale” perché – nota il curatore dell’Istituto Alessandro Aruta – “ha permesso di restituire al quadro, un olio su tavola di cm. 59,5 x 47,8 universalmente conosciuto, l’originaria luminosità e tutte le sfumature della complessa esecuzione”, che raffigura – come si ricorderà – la testa scarnificata di un uomo formata da corpi umani posti a rappresentare muscoli e ossa, con una precisione anatomica che stupisce ancora oggi gli studiosi.

Il restauro è il passo iniziale di un percorso che porterà alla realizzazione di una Mostra, interamente incentrata sul quadro che si terrà nel 2023 – dal 5 agosto al 29 ottobre – nel Refettorio della Certosa di Trisulti, nelle vicinanze di Collepardo, un borgo posto alle pendici dei Monti Ernici, dove il “pictor egregius – così Balbi è definito nelle cronache del tempo – visse per lunghi anni, ospite dei monaci certosini, prima di trasferirsi ad Alatri, città nella quale operò fino alla morte avvenuta nel 1890.

Il progetto espositivo che avrà la curatela del professor Mario Ritarossi, pittore e docente di storia dell’arte, e il coordinamento scientifico della professoressa Maria Conforti, direttrice del Museo universitario, permetterà di entrare all’interno di un’opera, dal significato per tanti versi ancora misterioso e tutto da studiare. Nel comitato scientifico compare un autorevole storico dell’arte, Marco Bussagli docente di anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra gli enti patrocinanti – di cui sarà presto reso noto l’elenco – il comune di Collepardo.

La Mostra si intitolerà “Il corpo e l’idea. La testa anatomica di Balbi” e – come spiegano i responsabili dell’Associazione Gottifredo, l’associazione culturale e di promozione sociale che si è assunta, con l’assenso e la collaborazione del Museo di storia della Medicina, il compito di organizzare l’esposizione – si snoderà lungo un percorso tracciato da una serie di pannelli sui quali verranno stampare gigantografie che metteranno in risalto, quadrante per quadrante, tutti i particolari della Testa, quelli che a occhio nudo non riescono a essere percepiti dall’osservatore e che, invece, anche grazie alle splendide foto realizzate nei laboratori del DigiLab dell’Università La Sapienza, diventano visibili e ispezionabili fin nei minimi dettagli.

Il quadro sarà scoperto nella sua interezza, quasi con sorpresa, dal visitatore alla fine del percorso, lungo il quale sarà presente una sua traduzione tattile. Non mancheranno arricchimenti audio video e un ambiente immersivo che più che a puri effetti spettacolari punterà ad essere un contributo critico autonomo per nuove letture dell’opera. 

“È nostra intenzione – sottolinea Ritarossi – realizzare un’esposizione dal carattere multidisciplinare, di elevato impatto artistico e scientifico, per offrire al visitatore un’esperienza a tutto campo, capace di facilitare la comprensione di contenuti diversi ma interconnessi tra loro, e di far godere appieno un capolavoro del virtuosismo pittorico ottocentesco ancora tutto da scoprire.”

Il ricco apparato illustrativo ed esplicativo della Mostra si troverà anche nell’elegante Catalogo curato dallo stesso Ritarossi, insieme con saggi di diverso taglio specialistico. 

“Una particolarità del progetto che ne costituisce un ulteriore elemento di novità – dice il professor Tarcisio Tarquini, presidente dell’Associazione – è la partecipazione degli studenti di alcune scuole superiori e del Conservatorio di musica Licinio Refice ai quali è stata affidata la realizzazione di alcune parti della Mostra”, il cui progetto di allestimento è stato affidato al gruppo “Trinomio”, composto da tre giovanissimi architetti specializzati in tale attività. Il videomaker e podcaster Angelo Astrei curerà la campagna social e il sito con aggiornamenti in tempo reale. Un “tappeto musicale” di composizioni scritte per la Mostra dal Maestro Lica Salvadori completerà l’evento. L’organizzazione generale sarà della nostra struttura Gottifredo eventi”.  

“La Mostra – conclude Tarquini – oltre che dagli sponsor e dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, da sempre attenta alle proposte culturali della nostra Associazione – sarà finanziata con il contributo di tante donazioni dei cittadini, perché questa dimensione comunitaria trova ragione e esaltazione nel rapporto che Balbi e la sua opera hanno avuto e continuano ad avere con la nostra terra”.

com.unica, 29 gennaio 2023