Sono storie drammatiche, ma anche di forza e coraggio. Sono storie di un passato difficile, di un presente duro e di un futuro ancora tutto da scrivere perché possa essere più roseo. Sono le storie che danno come risultato una sorta di sdoppiamento di Italia ed Europa, per cui si è solidali con le storie di fuga degli Ucraini e discriminanti con le storie delle altre persone in fuga. Sono le storie che si trovano nel volume “Il diritto d’asilo. Report 2022. Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”, (Tau Editrice 2022, pp. 440, euro 20,00), che la Fondazione Migrantes ha presentato oggi, 13 dicembre, a Roma.

Lo studio, dedicato al mondo delle migrazioni forzate, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, è scandito come le precedenti in quattro parti: “Dal mondo con lo sguardo rivolto all’Europa”, “Tra l’Europa e l’Italia”, “Guardando all’Italia” oltre a un “Approfondimento teologico”. Questi, invece, gli argomenti degli 11 nuovi contributi, curati da un’équipe di redattori e collaboratori che, oltre ad essere professionisti ed esperti del settore, seguono concretamente i richiedenti asilo e i rifugiati nei loro percorsi in Italia, o sono essi stessi rifugiati: 2021-2022: aumentano le persone in fuga, tra pandemia, conflitti e crisi climatica; l’applicazione della protezione temporanea per i rifugiati dall’Ucraina: si possono trarre insegnamenti per la politica europea in materia di asilo; il ritorno dei muri e dei confini nell’Europa di oggi; “non dobbiamo lasciare indietro nessuno”: superare discriminazioni e trattamenti differenziali per promuovere una società davvero inclusiva; “vietato l’ingresso ai minori senza genitori”: i casi del Niger e dell’Ucraina; Rotte migratorie verso e dall’Albania: le condizioni dei migranti e richiedenti asilo in transito; Il sistema di accoglienza in Italia dopo vent’anni: poche cose da celebrare e molte su cui intervenire; La protezione speciale oggi: un incontro ravvicinato del legislatore con la realtà (con qualche resistenza); Non c’è integrazione senza legami: un approccio interculturale alla coesione; Le navi quarantena tra necessità e limiti alla libertà; un approfondimento teologico sul costruire un futuro di pace con i migranti e i rifugiati.

Il rapporto della Migrantes riprende nel titolo il Messaggio di papa Francesco per la 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e alla sua realizzazione hanno contribuito sia i rifugiati dell’UNIRE (Unione nazionale italiana per rifugiati ed esuli) con un focus group, sia la redazione dell’osservatorio “Vie di fuga” sul diritto d’asilo.

Le prime tre parti del volume sono corredate di altrettante sezioni statistiche con grafici, tabelle, cartine e schede di “dati e fatti” sulle migrazioni forzate e il diritto d’asilo nel mondo, lungo le varie “rotte” migratorie verso l’Europa, nel territorio dell’UE e in Italia, con numeri e serie storiche aggiornate fino a buona parte del 2022 sotto decine di parole chiave.

Rispetto all’edizione 2021 quella di quest’anno, oltre a fare il punto sulle cifre del disastro umanitario ucraino, comprende per la prima volta anche quelle dello sradicamento protratto su scala globale, dei flussi di rifugiati e migranti in Albania, dei “ghetti” italiani dove vivono migliaia di richiedenti asilo e rifugiati al lavoro come braccianti agricoli. E approfondisce ancora più nel dettaglio fenomeni di particolare attualità, dagli “sbarchi” agli arrivi via terra, dall’attività delle ONG nel Mediterraneo alla relocation di richiedenti asilo in Europa, dai respingimenti sommari e illeciti lungo i confini esterni e interni dell’UE (i pushback) alla situazione sulla frontiera occidentale delle Alpi, dove si gioca la partita dello sconfortante “game” italo-francese.

Ad arricchire le pagine del volume, infine, una serie di fotografie a colori del fotografo Fabio Bucciarelli, che conduce direttamente al cuore della guerra in Ucraina con uno sguardo di attenzione alle persone e alla loro maniera di “stare” dentro il conflitto.

Il diritto d’asilo nell’anno 2022, dunque: l’anno in cui la guerra d’Ucraina ha prodotto nel cuore d’Europa, nel giro di poche settimane, rifugiati e sfollati a milioni, come non si vedevano dai tempi della Seconda guerra mondiale. L’anno in cui l’Europa ha saputo accogliere, di nuovo, milioni di profughi senza perdere un decimale in benessere e “sicurezza” (oltre 4.400.000 le persone registrate per la protezione temporanea solo nell’UE fino all’inizio di ottobre). Ma anche l’anno in cui la stessa UE e i suoi Paesi membri hanno fatto di tutto (hanno continuato a fare di tutto: le pagine del rapporto Migrantes provano a documentarlo “dato per dato”) per tener fuori dai propri confini, direttamente o per procura, decine di migliaia di migranti e rifugiati altrettanto bisognosi di protezione, se non ancora più fragili, dalla Grecia e da tutti i Balcani alla Libia, dalla frontiera con la Bielorussia alle enclave spagnole sulla costa africana, fino alle acque mortifere del Mediterraneo centrale e, ultima “novità” dell’anno, ai moli dei porti italiani (cioè quelli di un Paese i cui governi di vario colore ripetono da anni che l’”Italia non può fare tutto da sola” ignorando le statistiche sui rifugiati presenti nei Paesi europei che l’UNHCR aggiorna alla fine di ogni anno e semestre).

“Un’Unione europea e un’Italia “sdoppiate” – denunciano fin dall’Introduzione le curatrici Mariacristina Molfetta Chiara Marchetti –: solidali con gli ucraini e discriminanti e in violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali con altri. Per qualcuno le frontiere sono aperte, mentre per altri non lo sono nemmeno i porti dopo un naufragio. A essere a rischio è lo stesso diritto d’asilo e persino lo stato di salute delle nostre democrazie”.

Anche se il volume, come sottolineano ancora Molfetta e Marchetti, “non rinuncia a proporre in ogni settore – dall’ambito legale a quello sociale ed etico – possibili strategie per uscire dall’impasse, riconoscendosi nell’orizzonte di senso a cui bisognerebbe tendere, ancora una volta tratteggiato dalle parole di papa Francesco in occasione della 108ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati. Con tutti i migranti e i rifugiati: non solo con quelli che ci piacciono o che sentiamo più vicini a noi, perché solo così si potrà tendere a realizzare anche in terrà pace e giustizia: “Nessuno dev’essere escluso. Il… progetto è inclusivo e mette al centro gli abitanti delle periferie esistenziali. Tra questi ci sono molti migranti e rifugiati, sfollati e vittime della tratta. La costruzione del Regno di Dio è con loro, perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. L’inclusione delle persone più vulnerabili è condizione necessaria per ottenervi piena cittadinanza””.

com.unica, 14 dicembre 2022