3.589 minori, una media di 30 al giorno (il 64,63% del totale delle denunce di scomparsa) di cui 1.180 italiani e 2.409 stranieri. Sono i numeri dei minori scomparsi, fatti registrare nei primi quattro mesi di quest’anno in Italia diffusi dal Viminale in occasione della Giornata internazionale a loro dedicata che ricorre oggi, 25 maggio.

Sul totale delle scomparse, la percentuale dei ritrovamenti è stata del 72,11% per gli italiani e del 31,17% per gli stranieri. I dati riferiti all’intero anno passato indicano che i minori scomparsi sono stati in totale 12.117 (cioè il 62,88% del totale delle 19.269 denunce di scomparsa), di cui 3.324 italiani e 8.793 stranieri. La percentuale dei ritrovamenti è stata del 79,27% per gli italiani e del 26,35% per gli stranieri. L’esperienza – spiega il Viminale – dimostra che le prime ore, quelle immediatamente successive alla scomparsa, sono fondamentali per le ricerche e per scongiurare i rischi anche per l’incolumità del minore.

Nella Giornata del 25 maggio, dunque, è utile ricordare i diversi strumenti messi a disposizione dalle istituzioni per arginare il fenomeno: oltre al Numero Unico di Emergenza 112, il Numero Unico Europeo di Emergenza 116.000, affidato in Italia al ministero dell’Interno e gestito dal Telefono Azzurro, e il 114 Emergenza infanzia (servizio del Dipartimento per le politiche della Famiglia – Presidenza del Consiglio dei ministri).

Poi, tramite l’app YouPol chiunque può segnalare notizie ritenute utili alla ricerca e al rintraccio di persone scomparse: è possibile infatti trasmettere in tempo reale messaggi e immagini agli operatori della Polizia di Stato impegnati nelle Sale operative delle questure. Per agevolare le ricerche, fotografie e informazioni sui minori scomparsi sono presenti sul sito del Global missing children’s network gestito dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

Dell’importanza della rete internet per queste finalità ha parlato proprio oggi a Roma il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Antonino Bella nel corso dell’incontro alla Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva: “l’altro ieri a Cattolica un ragazzo è stato ritrovato attraverso i social. Nelle fasi di ricerca immediata è utile, ha spiegato il prefetto, oggi esistono applicazioni anche per denunciare maltrattamenti e questo amplia il panorama del coinvolgimento di tutti. La formazione degli operatori e l’approccio con la persona possono essere sempre ampliati e migliorati, sono stati definiti protocolli per incentivare l’estensione della collaborazione con le forze dell’ordine”.

“Le prefetture a livello territoriale vengono sempre più coinvolte – ha aggiunto – portando risultati molto positivi, si può ancora di più sviluppare e andare a fondo nei fenomeni che portano successivamente all’abbandono dei minori. Si lavora assieme al dipartimento delle politiche della famiglia immaginando cornici a livello istituzionali supportate dal ministero del lavoro e dell’istruzione consentendo di mettere insieme le esperienze e ciò che può essere fatto. Un protocollo d’intesa – ha annunciato poi il Commissario – coinvolgerà anche La Sapienza di Roma e il dipartimento di psicologia, tale protocollo vedrà il coinvolgimento degli studenti con tesi specifiche su aspetti peculiari che diventeranno un patrimonio per l’analisi”. 

(Fonte Aise)