Finlandia e Svezia presentano la domanda per l’adesione alla Nato. Il pieno sostegno di Draghi alla premier finlandese in visita a Roma

Finlandia e Svezia hanno formalmente presentato la richiesta di adesione alla Nato. Secondo quanto riportato la Turchia, attraverso il suo ambasciatore ha impedito che si svolgessero le votazioni, bloccando così la prima fase per il procedimento di entrata nell’alleanza. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha inoltre ribadito di non voler dare il via libera all’ammissione a causa del sostegno dei due paesi a personalità vicine al Pkk curdo.

Dal presidente americano Joe Biden è arrivato un pieno sostegno ai due paesi, così come soddisfatto si è mostrato il segretario generale della Nato Stoltenberg: “Tutti gli alleati concordano sull’importanza dell’allargamento della NATO. Siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo stare uniti e siamo tutti d’accordo sul fatto che questo è un momento storico che dobbiamo cogliere”. “Questa è una buona giornata in un momento critico per la nostra sicurezza”, ha affermato mentre si trovava al fianco degli ambasciatori di Finlandia e Svezia presso la NATO.

Il presidente del consiglio Mario Draghi ha ribadito il pieno appoggio italiano proprio ieri all’omologa finlandese Sanna Marin, in visita a Roma. “La richiesta di adesione alla Nato – ha detto Draghi – è una chiara risposta all’invasione russa dell’Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva. L’Italia appoggia con convinzione la decisione della Finlandia, così come quella della Svezia”. Intervistata da La Stampa, la giovane premier finlandese è stata molto netta: “Putin deve perdere la guerra. La mia Finlandia nella Nato per difendere la pace”. “La parte giusta della Storia è quella che sostiene l’Ucraina perché l’Ucraina è stata attaccata – ha sottolineato Sanna Marin -: gli ucraini sono le vittime della guerra. Putin uccide i civili, bambini, madri, anziani, gente che non aveva minacciato la Russia in alcun modo: noi dobbiamo essere con loro, dal lato giusto della Storia”. Sa che deve far fronte a qualche possibile resistenza, a cominciare da quella turca, ma è convinta di poter superare gli ostacoli attraverso il dialogo: “Vogliamo assicurarci che la procedura di ingresso nella Nato sia la più rapida possibile – ha assicurato nei colloqui con il presidente del Consiglio -, poi non cambieranno molte cose, l’importante per noi è essere nell’articolo 5”. Ovvero affidarsi al principio difensivo fondatore del Trattato dell’Atlantico del Nord, quello secondo cui chi attacca un membro dell’Alleanza li attacca tutti. È pura deterrenza. Nel nome della pace per un Paese sul cui suolo non si combatte da oltre duecento anni.

com.unica, 19 maggio 2022