A Pavia la presentazione del libro curato da Giovanni Maga e Marco Ferrazzoli, edito da Zanichelli

Giovedì 20 gennaio alle 17, presso la Biblioteca Universitaria di Pavia (Salone Teresiano, Strada Nuova 65), si svolge la presentazione del libro “Pandemia e infodemia. Come il virus viaggia con l’informazione” di Giovanni Maga (direttore Cnr-Igm) e Marco Ferrazzoli (capo ufficio stampa Cnr), recentemente edito da Zanichelli (Collana Chiavi di lettura, 232 pp., euro 14,30). Nell’evento Maga – virologo, divulgatore e direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia – dialoga con Gipo Anfosso, insegnante e scrittore.

Il libro parte dall’esperienza diretta dei due autori, che hanno seguito dal principio – ognuno dal punto di vista dettato dal proprio ruolo professionale e dalla propria formazione – l’evolversi della pandemia da Covid-19 e dell’infodemia, cioè l’eccesso di informazioni, più o meno fondate, che il virus ha portato in primo piano.

Attraverso quattro capitoli scritti a quattro mani – ScienzaConoscenzaComunicazioneSocietà – gli autori ripercorrono i moltissimi temi essenziali legati al Covid con una prospettiva multidisciplinare. Dallo spillover alla didattica a distanza, dalle sfide della produzione dei vaccini all’effetto del virus sulle disuguaglianze sociali e internazionali, dalla sovraesposizione degli esperti (a predominio maschile) alla difficilissima gestione della comunicazione istituzionale. Fino al dibattito sul complicato ma inevitabile compromesso tra libertà individuali e salute pubblica, e senza dimenticare il confronto con le tante pandemie ed epidemie del passato, che hanno lasciato una traccia permanente nella nostra cultura: proprio il confronto con il passato diventa, nel libro, un utile punto di riferimento per orientarsi e non sentirsi sopraffatti da una situazione in continuo mutamento, consapevoli che la strada da fare è ancora moltissima, ma non bisogna cadere nel pessimismo e nella resa.

Scrivono, infatti, gli autori nelle conclusioni: “Questa esperienza, non ancora conclusa, dovrebbe insomma farci ripensare il governo del mondo. Spronarci a migliorare la cooperazione internazionale attraverso organismi come UE e ONU, OMS, FAO, UNESCO, per poter affrontare uniti le emergenze planetarie. Non c’è bisogno di un’invasione di alieni, come nei film di Hollywood, per affratellare tutto il genere umano. Lo diciamo non come esortazione etica o retorica, ma nella consapevolezza che i problemi hanno ormai dimensioni globali, si tratti di economia, lavoro, migrazioni, ambiente, clima, salute. E che il tempo a disposizione è sempre meno”.

Sebastiano Catte, comunica 18 gennaio 2022