Per l’immunologo Abrignani (Cts) necessario anche l’obbligo vaccinale

Il Consiglio dei ministri convocato per oggi approverà la proroga lo stato d’emergenza di altri tre mesi, fino al 31 marzo. È stato lo stesso premier Draghi a dare un chiaro segnale sulle priorità relative alla situazione della pandemia. Una scelta maturata da un’analisi dei dati e confermata dopo aver sentito le posizioni dei principali partiti che sostengono il governo come Pd e M5s, schierati da subito per il proseguimento delle misure straordinarie e dopo aver preso atto delle parole concilianti di Matteo Salvini: “Non do giudizi a priori, aspettiamo i dati” dice il leader leghista fino a pochi giorni fa nettamente contrario a una nuova proroga dello stato di emergenza. Ma i dati, sottolinea anche Giuseppe Contedopo essere uscito da un’ora e mezza di colloquio con Draghi, dicono già che “una proroga sarà necessaria”, non solo guardando l’andamento della “curva epidemiologica” ma anche l’impatto della variante Omicron “molto contagiosa”.

“Credo sia maturo il tempo” per annunciare la proroga, ha affermato il leader Pd Enrico Letta, confermando la posizione del Pd che per primo, già alla fine della scorsa settimana, si era detto pronto a sostenerla. Proprio grazie alle misure adottate in questi mesi “evitiamo di trovarci oggi come l’Olanda”. D’accordo anche Forza Italia e Italia viva.  Divisi i presidenti di Regione ,ma prima della decisione dell’esecutivo non si esclude un incontro tra i governatori e il governo. Dall’opposizione Giorgia Meloni dice no al decreto: “Dopo due anni che emergenza è? Dopo due anni devi riuscire a combattere la pandemia ripristinando la pienezza dei diritti”.

Per il Cts è una decisione ovvia. Lo sottolinea in un intervista l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato tecnico scientifico in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “È una decisione politica, basata sui fatti. Questa emergenza il Sars CoV-2 la sta prolungando più di quanto si potesse immaginare. Siamo noi ad inseguire lui, non il contrario (leggi qui quando è cominciato lo stato d’emergenza)”. Lo scienziato poi si spinge oltre e afferma che si dovrà arrivare all’obbligo vaccinale: “È l’unica misura per battere una pandemia, il virus ci comanda”. “Se vuoi controllare una malattia infettiva pandemica e hai a disposizione un vaccino che funziona bene la regola aurea è darlo a tutti i suscettibili” – chiarisce Abrignani. “Quindi, per la prima volta ci troviamo di fronte alla necessità di immunizzare miliardi di persone in breve tempo. Se non lo facciamo, il Sars-CoV-2 probabilmente non se ne andrà. Si trasmette per via respiratoria, e alle ultime varianti (Delta e Omicron) basta un niente per contagiare. Per quante accortezze e protezioni si mettano in atto, non puoi evitarlo. Quando una malattia è altamente diffusiva come questa non vaccinare tutti è volersi fare del male”.

com.unica, 14 dicembre 2021