Nel film, con Sergio Castellitto, l’avventura della squadra della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale

Una storia vera di inclusione e di sport, già raccontata qualche anno fa in libro di Francesco Trento e Volfango De Biasi e poi in un bel documentario premiato con il David di Donatello nel 2017. Ora arriva anche il film, presentato pochi giorni fa alla Festa del Cinema di Roma e che oggi – 1 novembre – sarà trasmesso in tv su Rai 1 in prima serata (ore 21.15).

Nella pellicola, Crazy for football – Matti per il calcio, possiamo rivivere l’avventura della squadra della Nazionale Italiana di calcio a cinque formata da persone con problemi di salute mentale. E del suo ideatore, lo psichiatra Santo Rullo (interpretato da Sergio Castellitto) che crede fortemente nel valore terapeutico del calcio.

Lo psichiatra deciderà di selezionare un gruppo per creare una nazionale di calcio a cinque che prenderà parte al primo mondiale di squadre formate da persone affette da problemi psichici. Il film ci mostra tutte le fasi della formazione della squadra, dai provini per la selezione fino alla disputa delle partite del torneo mondiale dimostrando come il calcio possa essere davvero una terapia per questi pazienti, i quali troveranno in questo sport un modo per lenire il proprio dolore e combattere i mille pregiudizi da sempre legati ai disturbi di tipo psichico. Un mondo dove si smette di avere la propria età per qualche giorno, tornare all’età calcio, a quell’adolescenza di ritorno che cancella ogni dato anagrafico e rende tutti bambini.

Santo Rullo (alias Saverio Lulli) nel suo apparente folle progetto riesce a coinvolgere tra gli altri Paola (Antonia Truppo), la sua giovane assistente, generosa ed entusiasta. Poi Zaccardi (interpretato da Max Tortora), un ex calciatore ludopatico rimasto vedovo, che viene coinvolto in qualità di allenatore (ovviamente senza stipendio) che riuscirà a trasmettere ai ragazzi la motivazione per giocare a calcio e mettere in gioco la loro stessa vita. Saverio è così da bravo da convincere persino la Fgci, la Federazione Gioco Calcio Italiana, a dare una mano. Solo il collega psichiatra De Metris (Massimo Ghini), ancora molto legato ai metodi tradizionali, non è d’accordo con Saverio. Ha paura dello stress che potrebbero subire i pazienti più problematici a causa della competizione. Così gli nega il finanziamento. Ma il dott. Rullo-Lulli non ha intenzione di fermarsi e come vedremo riuscirà ad andare avanti per la sua strada, pur tra mille difficoltà.

Intervistato in occasione della Festa del Cinema, il regista Volfango De Biasi ha raccontato come è nata l’idea del film. “Ho contribuito a fondare la prima nazionale italiana di pazienti psichiatrici e mi dedico attivamente da 15 anni a questo progetto”, spiega. “Il mio intento – che ho cercato di riportare in questo film – è sempre stato quello di raccontare il problema sociale trasversale che riguarda tutte le famiglie, tutti noi, aiutando ad aprire gli occhi e a sensibilizzare le persone su qualcosa che si conosce poco, e facendolo anche attraverso il sorriso. Perché la vita porta sempre un sorriso e Crazy for Football – Matti per il calcio vuole essere una storia non di denuncia ma di racconto di storie umane vere attraverso lo sport nazional popolare per eccellenza, il calcio”.

Lo Stato Sociale ha composto un brano appositamente per la colonna sonora della pellicola.

com.unica, 1 novembre 2021