“Ogni singolo giorno che passa, l’acutizzarsi del conflitto in Afghanistan impone un tributo maggiore alle donne e ai bambini del paese. Infatti, dall’inizio dell’anno, più di 550 bambini sono stati uccisi, 1400 feriti. Tragicamente, come ha chiarito il quinto rapporto del Segretario Generale dell’ONU sui bambini e il conflitto armato in Afghanistan – le perdite di bambini nella prima metà di quest’anno hanno costituito il più alto numero di bambini uccisi e mutilati da quando sono iniziate le registrazioni da parte delle Nazioni Unite in Afghanistan”. Un quadro drammatico quello delineato da Mustapha Ben Messaoud, Capo delle operazioni sul campo e dell’emergenza dell’UNICEF, sull’attuale situazione dei bambini in Afghanistan tratteggiato oggi durante il briefing stampa al Palazzo delle Nazioni a Ginevra.

“La metà della popolazione – più di 18 milioni di persone, tra cui quasi 10 milioni di bambini – ha bisogno di assistenza umanitaria. Per tutte queste persone, l’UNICEF richiede l’accesso e tutte le garanzie di sicurezza che derivano da tale accesso”, ha proseguito Messaoud. L’Afghanistan, ha ricordato, “è stato, per molti anni, uno dei posti peggiori sulla terra per essere un bambino. Nelle ultime settimane la situazione è peggiorata. La previsione dell’UNICEF è che senza un’azione urgente, 1 milione di bambini sotto i 5 anni saranno gravemente malnutriti entro la fine del 2021, e 3 milioni soffriranno di malnutrizione acuta moderata”.

L’UNICEF, ha ribadito Messaoud, “è sempre più preoccupato per l’aumento delle gravi violazioni, in particolare il reclutamento di bambini da parte dei gruppi armati. Esortiamo ancora una volta i Talebani e tutte le altre parti a rispettare i loro obblighi secondo il diritto umanitario internazionale e il diritto internazionale dei diritti umani, e a proteggere la vita e i diritti di tutte le persone, compresi quelli delle donne e delle ragazze. Nelle ultime due settimane sono stato a Kandahar, Herat e ora Kabul. Ho visto l’impatto diretto dei combattimenti, dai bambini feriti a quelli gravemente malnutriti. Può essere difficile da descrivere vedere bambini così, piccoli di 10 mesi”.

“La situazione sta migliorando a Kabul”, ha spiegato ancora. “La settimana scorsa, la nostra squadra è andata in un campo di sfollati e ha visto il lavoro dei team mobili sanitari dell’UNICEF, anche se, come ha detto l’OMS, si è fermato negli ultimi giorni – speriamo che riprenda presto. C’è un grande bisogno, e noi dobbiamo occuparcene. Anche di fronte all’escalation della crisi, il lavoro dell’UNICEF per i bambini e le famiglie in tutto il paese continua. Mentre parlo in questo momento, abbiamo il nostro Direttore delle emergenze e il Direttore regionale a Kabul, che sono atterrati 2 giorni fa. Sono qui perché l’UNICEF sta chiedendo un accesso immediato e senza ostacoli alle zone difficili da raggiungere, in modo da poter fornire il sostegno tanto necessario alla popolazione afgana, soprattutto a coloro che pagano il prezzo più pesante – donne e bambini”.

“Continuare questo lavoro, e il nostro sostegno alle donne e ai bambini dell’Afghanistan, è importante come sempre. Le violazioni devono finire, i diritti delle ragazze duramente conquistati, compreso l’accesso all’istruzione, devono essere protetti, e il sostegno umanitario – ha concluso – deve essere fornito ai milioni di bambini che ne hanno bisogno”.

com.unica, 18 agosto 2021