In occasione del 32esimo anniversario del web il suo fondatore mette in luce l’esempio di nove giovani la cui attività dimostra questo incredibile potenziale

“Per costruire un mondo migliore dalla crisi Covid, abbiamo bisogno di una spinta globale per connettere i giovani del mondo. E all’indomani del Covid-19 il nostro sforzo maggiore deve essere indirizzato per ottenere l’accesso a Internet a quel terzo delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni che oggi sono offline.” Lo ha affermato ieri l’inventore del web, Sir Tim Berners-Lee, in una lettera pubblica divulgata in occasione del 32esimo compleanno della sua creatura, che fu descritta per la prima volta nel 1989 nei laboratori del Cern di Ginevra in una sorta di memoria inviata ai suoi capi del centro di ricerca europeo.

Da anni l’ingegnere informatico inglese (già vincitore del A.M. Turing Award, l’equivalente del Nobel per la Computer Science) si batte affinché il web diventi uno strumento alla portata di tutti e per contrastare le pericolose derive che ben conosciamo, da terra di conquista dei giganti tecnologici ad ambiente tossico in cui la disinformazione la fa da padrone e dove truffatori e propagatori di odio spuntano come funghi ogni giorno. Per raggiungere questo obiettivo ha fondato nel 2009, insieme a sua moglie Rosemary Leith, la World Wide Web Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che nel corso degli anni è impegnata nella promozione della rete come bene pubblico e diritto fondamentale. E lui più di chiunque altro ha lottato per mantenerlo aperto, non proprietario e gratuito.

Avi Schiffmann

“Il potere del Web di catalizzare il cambiamento può e deve contribuire a plasmare il mondo che vogliamo” sottolinea Tim Berners-Lee, e in tutto il mondo i giovani in particolare danno il buon esempio, utilizzando il web per creare un futuro migliore e più giusto”. Così quest’anno per celebrare il compleanno del web ha voluto mettere in luce l’esempio di nove giovani la cui attività dimostra questo incredibile potenziale. “Questi giovani leader vedono il Web come uno strumento per lottare per la giustizia, espandere le opportunità e trovare soluzioni a problemi urgenti.” Le loro vicende, documentate ampiamente del sito ufficiale della World Wide Web Foundation mostrano come, nelle mani di questa generazione, il Web possa davvero aiutare a superare alcune delle grandi sfide dell’umanità.

Tra queste storie esemplari e di successo spicca quella dello studente 18enne di Washington Avi Schiffmann che un anno fa, all’inizio della pandemia, ha creato uno dei siti sul coronavirus più trafficati al mondo (30 milioni di utenti giornalieri), un ambiente virtuale con dati costantemente aggiornati e con statistiche divise per paesi, mappe, numero di morti e di contagi. “Spero che in futuro strumenti come questo vengano creati direttamente dall’Organizzazione mondiale della Sanità – ha affermato qualche tempo fa il ragazzo in un’intervista a Business Insider. La responsabilità di creare questi ‘tool’ non dovrebbe essere di un ragazzino a caso, ma delle persone che si occupano per lavoro di statistiche”. Avi ha rifiutato contratti pubblicitari per il suo sito oltre a 8 milioni di dollari che gli erano stati offerti in cambio della sua creatura “Ho solo 17 anni, non voglio diventare uno speculatore, ho altri piani per il futuro”.

Sebastiano Catte, com.unica 15 marzo 2021