La Cina ha approvato la controversa legge sulla sicurezza nazionale una legge sulla sicurezza nazionale di ampia portata su Hong Kong, in base alla quale saranno puniti gli atti di sovversione, secessione, terrorismo e collusione con le forze straniere compiuti nell’ex colonia britannica che proprio il 1° luglio di 23 anni fa venne “restituita” a Pechino. Lo ha riferito l’emittente pubblica di Hong Kong RTHK, citando fonti anonime.

L’agenzia cinese di Stato Xinhua aveva precedentemente riferito che la legge avrebbe punito una serie di reati quali la secessione, la sovversione contro il governo centrale cinese, il terrorismo e la collusione con forze straniere.

Hong Kong prenderà le “necessarie contromisure nell’ipotesi di sanzioni da parte degli Stati Uniti”: è la posizione della governatrice Carrie Lam che, nella conferenza stampa settimanale, ha precisato che le misure americane, qualunque possano essere, “non ci spaventano”. Il Dipartimento del Commercio statunitense ha iniziato ieri il processo di congelamento dello speciale status vantato dall’ex colonia britannica nei rapporti bilaterali con gli Stati Uniti.

Intanto l’attivista Joshua Wong ha annunciato la sua decisione di lasciare il gruppo per la democrazia a Hong Kong, Demosisto, poche ore dopo l’approvazione della controversa legge sulla sicurezza nell’ex colonia britannica. “Annuncio il mio ritiro da Demosisto. Se la mia voce non verrà ascoltata presto, spero che la comunità internazionale continuerà a parlare per Hong Kong e intensificherà gli sforzi concreti per difendere il nostro ultimo pezzo di libertà”, ha scritto Joshua Wong su Twitter.

com.unica, 30 giugno 2020