Vuol far brillare i cuori di “Scintille d’Opera” il Festival Verdi 2020, che dall’11 settembre al 10 ottobre celebrerà a Parma e a Busseto il suo ventesimo anniversario, uscendo dai teatri per diffondersi e sprigionare il suo entusiasmo, risuonando nelle piazze, vibrando nei parchi e nelle strade, animando i cortili e i quartieri, in periferia come in centro città, e abbracciando come sempre anche i luoghi di cura, di sofferenza, di detenzione.
“Confermare questa edizione del Festival Verdi, quella dei 20 anni, rappresenta anzitutto un forte segno di ripartenza anche culturale del nostro territorio”, ha affermati Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e presidente della Fondazione Teatro Regio, presentando la rassegna. “Quest’anno il Festival Verdi per la prima volta nella sua storia avrà luogo nel teatro all’aperto allestito al Parco Ducale, nel cuore della città, di fronte al monumentale Palazzo Ducale, grazie alla collaborazione con il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, rispettando tutte le prescrizioni relative al distanziamento a tutela della salute di artisti, lavoratori e spettatori. Non abbiamo voluto rinunciare a invontrarvi dal vivo; come ho detto in questo periodo: non tutto può essere virtuale. Le iniziative saranno tante e diverse, distribuite su tutta la città e anche al Teatro Regio, nostro luogo di riferimento per elezione. Un augurio e un ringraziamento quindi al Teatro e a tutti i suoi lavoratori, che da sempre fanno grande il nostro Festival Verdi”.
“Abbiamo lavorato da subito incessantemente”, ha spiegato Anna Maria Meo, direttrice generale del Teatro Regio e direttrice artistica del Festival Verdi, “nel desiderio di celebrare il XX Festival Verdi così come lo avevamo annunciato lo scorso febbraio; con le istituzioni, i lavoratori del Teatro Regio, Francesco Izzo, direttore scientifico del Festival Verdi, abbiamo seguito con attenzione gli sviluppi della pandemia, le indicazioni fornite dall’autorità a garanzia della salute pubblica, analizzato i diversi scenari possibili e variato più volte i relativi piani organizzativi per farci trovare pronti alla ripartenza”.
“Un programma complesso come quello del Festival Verdi, con i suoi 4 debutti in 4 giorni consecutivi per 4 settimane, richiede un contesto di cui oggi purtroppo non è dato disporre”, ha aggiunto Meo. “Non avrebbe avuto senso ostinarsi a mantenere una formula pensata anche per accogliere una comunità internazionale che quest’anno non potrà raggiungerci e un’offerta ricca e concentrata in poche settimane per una comunità locale che non potrebbe assorbirla. Abbiamo dunque scelto di cambiare il paradigma e di riprogettare il festival calibrandolo sul territorio. Un festival che salvaguardi l’elemento musicale e la qualità, che presenti una serie di attività diffuse, che porti la gioia della musica incontro al pubblico e che ci permetta di rispettare, se non tutti, almeno una buona parte degli impegni che avevamo assunto con gli artisti”.
Ringraziando istituzioni, partner e sponsor “che anche in questo momento di incertezza e difficoltà hanno testimoniato il loro sostegno e la loro vicinanza al Teatro Regio di Parma e al Festival Verdi” e le maestranze dello stesso, Meo ha così concluso: “In questi tempi difficili per la vita e per l’arte, il Festival Verdi compie vent’anni e proprio con il coraggio e l’entusiasmo della sua giovinezza non si ferma. Non potendo portare in scena le opere già annunciate, intendiamo farle vivere e farne sentire intensamente la bellezza in altri luoghi, all’aperto, nel cuore della Città, liberando quelle che abbiamo voluto chiamare “Scintille d’Opera”, che per noi sono simbolo di stupore, entusiasmo, gioia, luce. Per il nuovo palcoscenico all’aperto al Parco Ducale, il Festival anticipa la sua programmazione e avrà luogo a Parma e a Busseto dal 11 settembre al 10 ottobre, concludendosi il giorno del 207° compleanno del Maestro”.
La serata inaugurale di venerdì 11 settembre al Parco Ducale di Parma, con replica l’indomani, sarà all’insegna di “Macbeth” in forma di concerto, presentato nella versione di Parigi (1865) che per la prima volta da allora viene ripresa in lingua francese, nella traduzione di Charles Louis Étienne Nuittier e Alexandre Beaumont e nell’edizione critica a cura di David Lawton, revisionata da Candida Mantica. Dopo aver accolto la sfida di dirigere negli anni scorsi le opere verdiane in luoghi monumentali quali il Teatro Farnese e il Cantiere della Chiesa di San Francesco del Prato, che avrebbe dovuto accogliere l’allestimento dell’opera, Roberto Abbado, direttore musicale del Festival Verdi, si mette nuovamente alla prova accettando di dirigerla all’aperto, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani. Il cast è composto da Ludovic Tézier (Macbeth), al suo debutto a Parma e al Festival Verdi, Davinia Rodriguez (Lady Macbeth), Riccardo Zanellato (Banquo), Giorgio Berrugi (Macduff), anch’esso al debutto a Parma e al Festival Verdi, David Astorga (Malcolm), Francesco Leone (Un médecin), Natalia Gavrilan (La Comtesse) e Jacobo Ochoa (Un serviteur /Un Hérault /Un Sicaire).
Venerdì 18 e domenica 20 settembre, Roberto Abbado, ancora alla testa della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani, dirige la Messa da Requiem, con solisti il soprano Eleonora Buratto, al suo debutto a Parma e al Festival Verdi, il mezzosoprano Ksenia Dudnikova, il tenore Giorgio Berrugi e il basso Michele Pertusi.
“Ritrovare finalmente un contatto reale con il pubblico”, ha dichiarato Abbado, “è per gli artisti una gioia immensa; una ricompensa del sacrificio di una lunga attesa e del silenzio, che ci consente di restituire alla comunità, a nostra volta, ciò che sappiamo fare meglio e che dà senso alle nostre esistenze: il dono della musica. Oltre a Macbeth, poter dirigere il Requiem di Verdi per la prima volta all’aperto e in questi tempi è di grande significato per noi e vogliamo dedicarlo a tutte le vittime di questa tragica pandemia”. Il concerto partecipa a “Farulli 100”, promosso dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Piero Farulli.
La seconda opera in programma è Ernani, che sarà eseguita, in forma di concerto, al Parco Ducale venerdì 25 e domenica 27 settembre, con la direzione musicale e la concertazione di Michele Mariotti, al suo debutto nell’opera, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani, nell’edizione critica curata da Claudio Gallico. Gli interpreti sono Piero Pretti (al debutto nel ruolo di Ernani), Amartuvshin Enkhbat (Don Carlo), Eleonora Buratto (al debutto nel ruolo di Elvira), Roberto Tagliavini (Don Ruy de Silva), Paolo Antognetti (Don Riccardo), Federico Benetti (Jago) e Carlotta Vichi (Giovanna), premiata nel 2017 al Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto.
L’Opera varca gli spazi del Teatro e si fa itinerante, portando le sue storie e la sua musica a tu per tu con il pubblico: il nuovo progetto del Festival Verdi “Caravan verdiano” inaugura con lo spettacolo La traviata – Lo spirito di Violetta, nell’incanto di un piccolo teatro mobile con le scenografie e i costumi di Aurelio Colombo e la regia e la drammaturgia di Manuel Renga. L’opera è raccontata da un attore e un’attrice della compagnia del Teatro del Cerchio e cantata dalle voci di tre solisti – soprano, tenore e baritono – accompagnate al pianoforte, nelle piazze delle città del territorio (Parma, Piazzale Picelli sabato 12 settembre 2020, ore 16.00 e ore 18.00, domenica 13 settembre 2020, ore 11.00 e ore 16.00; Busseto, Piazza Verdi, sabato 19 settembre 2020, ore 16.00 e ore 18.00, domenica 20 settembre 2020, ore 16.00 e ore 18.00; Zibello, Piazza Guareschi, sabato 26 settembre 2020, ore 16.00 e ore 18.00).
Il 2 ottobre al Parco Ducale di Parma Valerij Gergiev, alla testa dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, sarà il protagonista del concerto del suo ritorno a Parma a 19 anni dalla partecipazione alle celebrazioni verdiane del 2001. Il Maestro dirigerà l’Ouverture del Guillaume Tell di Gioachino Rossini, la Sinfonia n.4 in la maggiore, op.90 (“Italiana”) di Felix Mendelssohn, la Sinfonia da La forza del destino di Giuseppe Verdi e la Sinfonia n.5, in mi minore, op. 64 di Pëtr Il’ic Cajkovskij.
Unica composizione verdiana per quartetto d’archi, il Quartetto in mi minore costituirà il programma principale del concerto al Teatro Regio di Parma, il 3 ottobre 2020 alle ore 20.00.
Due commissioni in prima assoluta al Teatro Regio di Parma sono realizzate da Società dei Concerti di Parma per AroundVerdi, la sezione del Festival in cui l’opera e le parole del Maestro incontrano altri linguaggi.
In Letteralmente Verdi, martedì 6 ottobre, Luigi Lo Cascio, attraverso le parole dello stesso Maestro raccolte nelle sue lettere, selezionate da Giuseppe Martini, racconta Macbeth, l’opera che segna l’inizio della tappa più moderna del teatro musicale di Verdi, fuori dal comune al punto che Verdi dovette lottare molto, e con tutti – librettisti, impresari, scenografi e cantanti – per convincerli della bontà delle sue idee. Cronaca della nascita di un’opera ispirata a “una delle più grandi creazioni umane”, come la definì lo stesso Verdi, e riflessione sul Verdi shakespeariano, nel quadro di una “scenografia” puramente musicale, costituita da brani verdiani per quartetto d’archi eseguiti dal Quartetto Leonardo
Marco Baliani, assieme ai Filarmonici di Busseto, venerdì 9 ottobre , ore 20.30, interpreta Rigoletto, la notte della maledizione in cui dà voce ai tormenti notturni di Rigoletto: la nostalgia per la donna amata, la gelosa premura nei confronti della figlia e la sete di vendetta contro chi minaccia la sua purezza, tormenti che rivivono nella storia di un clown che si esibisce in un piccolo teatro di periferia.
Luca Salsi, accompagnato al pianoforte da Milo Martani, è protagonista del Gala Verdiano che chiude il XX Festival Verdi e le celebrazioni in onore del 207° compleanno di Giuseppe Verdi, il 10 ottobre al Teatro Regio di Parma. Il programma del recital è dedicato alle più belle arie d’opera e romanze di Giuseppe Verdi, inframezzate dalle virtuosistiche parafrasi pianistiche d’ispirazione verdiana di Franz Liszt e di Giuseppe Martucci.
Le celebrazioni per il compleanno del Maestro si apriranno come di consueto alle ore 11.30 con la Cerimonia in onore di Verdi, che avrà luogo in Piazzale della Pace presso il Monumento a lui intitolato, con la partecipazione delle istituzioni e delle associazioni cittadine e con il Va pensiero intonato dal Coro del Teatro Regio di Parma e dalla Corale Verdi diretti da Martino Faggiani.
La Messa da Requiem e il Gala Verdiano saranno diffusi su maxi schermi nelle piazze cittadine, così da consentire anche a un pubblico più ampio di goderne.
Ma il Festival Verdi non si esaurisce qui.
Il compositore, lo stile, la genesi delle opere, i capolavori letterari che ne hanno ispirato la produzione sono alcuni dei temi approfonditi da Giuseppe Martini in Prima che si alzi il sipario, ciclo di incontri di presentazione delle opere in programma al Teatro Regio: Macbeth (sabato 5 settembre), Messa da Requiem (giovedì 10 settembre) ed Ernani (sabato 19 settembre 2020, ore), con la partecipazione dei giovani cantanti del Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma, coordinati da Donatella Saccardi, che ne interpreteranno i brani più celebri.
Compositore e direttore d’orchestra, personaggio di spicco della Parma ducale e risorgimentale, Giovanni Gaetano Rossi è al centro di un volume di Gabriele Mendolicchio edito nel 2020, dov’è ricordato per le numerose esperienze di collaborazione con Giuseppe Verdi, tra cui la messa in scena e la concertazione di Aida. A lui si dedica un incontro organizzato in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, il 7 ottobre al Teatro Regio di Parma, cui partecipano l’autore, Giuseppe Martini e Carlo Lo Presti.
Le opere in programma si svelano in anteprima in occasione delle Prove aperte: Macbeth il 9 settembre, la Messa da Requiem il 16 ed Ernani il 23.
Torna anche quest’anno ed è alla sua V edizione “Verdi Off”, a cura di Barbara Minghetti, la cui programmazione dal 12 settembre al 11 ottobre arricchisce particolarmente il Festival Verdi d’idee, temi e di forme spettacolari inedite e imprevedibili, che quest’anno saranno ancora più vicine alla comunità, con appuntamenti one to one per le strade, nei cortili, nei quartieri in centro e in periferia. L’inaugurazione di Verdi Off sarà sabato 12 settembre con Verdi sotto Casa: 100 artisti (cantanti, ballerini, musicisti) andranno sotto le case, i palazzi, nelle corti, negli ospedali e negli istituti carcerari a cantare e interpretare le più famose arie verdiane, concludendo la propria esibizione intonando assieme al pubblico presente e a quello affacciato ai balconi il Va pensiero.
“Verdi Off non è cambiato”, ha dichiarato Barbara Minghetti, “non è cambiato il suo spirito, con i suoi concerti diffusi, gratuiti, e multidisciplinari. L’anno scorso abbiamo inaugurato con la Verdi Street Parade, portando coinvolgendo 30.000 persone riunitesi in Piazza Duomo per cantare tutte insieme il Va Pensiero. Quest’anno al contrario, andremo noi a raggiungerle per cantare sotto le loro finestre, nelle corti. Proprio per la sua natura diffusa e capillare Verdi Off sarà tra i progetti pilota de “la Cultura Cura” dedicati da Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 al benessere collettivo. Quindi porteremo Verdi sotto casa, e canteremo tutti insieme, e ognuno dalla propria abitazione, per testimoniare una presenza in città importante, e perché siamo convinti che in una certa misura Verdi possa “curarci” dopo questo momento difficile”.
Il programma completo degli appuntamenti di Verdi Off sarà presentato agli inizi del mese di settembre.
Ed ancora artisti di strada, musicisti, cantanti, attori, danzatori, mimi o ensemble sono tutti invitati a divenire Cantastorie verdiani per portare Giuseppe Verdi tra il pubblico nella vita quotidiana, all’aperto, per strada, nei caffè o nei ristoranti, con brevi performance d’arte, musica, danza, teatro. Il periodo di programmazione sarà dal 12 settembre al 10 ottobre, ogni proposta dovrà rispettare i canoni del distanziamento personale tra i performer e pubblico, dovrà avere una durata massima di 30 minuti e dovrà poter essere effettuata due volte nell’ambito della stessa giornata. I candidati dovranno essere maggiorenni e inviare via email entro il 15 luglio 2020 e la proposta artistica a verdioff@teatroregioparma.it. Le proposte migliori tra quelle selezionate entreranno nel programma di Verdi Off e ad ogni performance, in relazione al periodo di impegno, verrà corrisposto un gettone di partecipazione.
“Il Festival Verdi quest’anno dimostra che nuove idee, nuovi modi di avvicinare il pubblico e nuovi modi di pensare le cose che facciamo si stanno facendo strada”, le parole di Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune di Parma. “Questo Festival Verdi sa resistere nella qualità, nella forza della proposta, nell’inclusività, nella capacità di invadere e inventare spazi nuovi. Ripartire a settembre, con il Festival Verdi, che è l’evento internazionalmente riconosciuto in città, sebbene quest’anno l’internazionalizzazione sarà penalizzata dalle difficoltà nei trasporti, è un segno importante per la città: ripartiamo da lì, in concomitanza della riprogrammazione di alcune importanti mostre, con un festival che inizia in anticipo, quale segno augurale, di buon auspicio, che dimostra la nostra capacità di sapere persistere nelle nostre azioni, tenendo fede alla nostra volontà, ai nostri desideri e ai nostri bisogni culturali. Con Parma Capitale della Cultura 2021, ci apriremo alla Città in maniera diversa; una sfida che, ne sono certo, con questo Festival sapremo raccogliere. Per noi era importante mantenere teso il filo intrecciato dal Festival Verdi, con la forza dimostrata in questi anni, e da Verdi Off, con la sua capacità di invadere e conquistare la città. Affronteremo il 2020 con un entusiasmo del tutto nuovo”, ha assicurato Guerra, “avventurandoci in una terra del tutto sconosciuta, con grande prudenza e grande consapevolezza, ma con la certezza che cultura sarà il collante che ci permetterà di rimettere assieme tutti i cocci che sono andati in frantumi in questi mesi”. 

com.unica, 20 giugno 2020