Da mezzanotte sono stati riaperti i confini regionali, con il ritorno alla libera circolazione nell’intero territorio nazionale. Il governo ha deciso di dare subito il via libera per tutti. A quasi tre mesi dall’inizio del lockdown e 33.530 morti cade un altro dei divieti ancora in vigore: si torna a circolare in tutta Italia “senza condizioni”, con i cittadini dell’area Schengen e della Gran Bretagna che potranno venire nel nostro paese senza obbligo di quarantena e senza altre restrizioni che non siano quelle in vigore per tutti: divieto di assembramento, mantenimento della distanza interpersonale e uso della mascherina nei luoghi chiusi.

La Fase 3, che sarà ben diversa da quanto l’Italia intera è stata costretta a chiudersi in casa, non coinciderà ancora con la normalità che tutti conoscevamo prima del 20 febbraio. Una fase più complessa in cui saranno fondamentali, forse più di prima, i comportamenti e il senso di responsabilità degli italiani. Ci saranno poi una serie di novità che riguardano le stazioni ferroviarie. Con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli, da domani diventa obbligatoria la misurazione della febbre per chi viaggia con l’Alta Velocità o con gli intercity: ci saranno degli ingressi dedicati nelle stazioni e, in caso si abbia più di 37,5°C, non sarà consentito l’accesso a bordo del treno.

La decisione del governo ha suscitato molte perplessità fra alcuni governatori, preoccupati per l’eventuale diffusione del contagio. Tra questi il governatore toscano Enrico Rossi, che avrebbe preferito una settimana di attesa. Fortemente critico il presidente campano Vincenzo De Luca, che parla di «spinte e pressioni di varia natura». Il presidente sardo Christian Solinas avrebbe voluto un «passaporto sanitario», ritenuto però incostituzionale dal ministro Boccia: “Registreremo i passeggeri all’ingresso su una piattaforma e faremo compilare un questionario epidemiologico”. Chi si sottoporrà volontariamente al test avrà un bonus.

Tra le novità della fase tre vi è la possibilità (già da ieri) di scaricare Immuni, l’app promossa dal ministero della Salute e realizzata dalla società Bending Spoons per aiutare il contenimento dell’epidemia da coronavirus attraverso il “contact tracing”. Immuni non è però ancora operativa: prima deve cominciare una sperimentazione, che partirà lunedì 8 giugno nelle regioni Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Non si sa ancora quanto durerà la sperimentazione, ma si parla di una settimana. Nel frattempo l’app si potrà comunque scaricare da Play Store di Google (per cellulari Android) e da AppleStore (per iPhone).

com.unica, 3 giugno 2020