Era uno dei leader più popolari dell’opposizione alla destra sovranista al potere in Polonia

È morto il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, accoltellato al petto domenica da un giovane di 27 anni mentre stava parlando al termine di una manifestazione di beneficenza nella sua città. Adamowic , 54 anni, era uno dei più popolari esponenti dell’opposizione polacca. Alcuni media locali sottolineano che l’aggressione “è nata nel clima d’odio che da tempo viene alimentato in Polonia e la cui responsabilità pesa gravemente su chi governa il Paese” (Nyt).

Tra gli esponenti più in vista dell’opposizione al governo sovranista e conservatore di Jaroslaw Kaczynski, Adamowicz era stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni e sottoposto a un intervento chirurgico che è durato cinque ore. L’assalitore, Stefan W., ha 27 anni e ha sofferto in passato di disturbi mentali. Le indagini stanno cercando di spiegare come l’uomo sia entrato in possesso di un pass per la stampa che ha usato per accedere al palco (Repubblica).

“Sono un europeo fiero di Danzica, città aperta delle mie radici, non chiuderò mai la porta a chi crea, a chi lavora, a chi critica e a chi fugge da guerre”. Pawel Adamowicz ha ripetuto il suo credo di grande giurista fino all’ultimo, fino al discorso sul palco dove l’altro ieri sera è stato accoltellato a morte come una bestia al macello. E dal 1998, primo cittadino sempre amato e rieletto della città dove nacque Solidarnosc, lo aveva tradotto in pratica. Con una politica di sviluppo che aveva rilanciato il porto facendone uno tra quelli più in crescita in Europa, aiutando la cultura, organizzando conferenze per la libertà dei media, parlando sempre coi giovani e cercando loro lavoro, rispondendo sempre tranquillo alle calunnie del partito sovranista di maggioranza nazionale PiS (Prawo i Sprawiedlywosc). Sapeva di rischiare, lo aveva detto a Repubblica nella sua ultima intervista: «Alla violenza verbale segue poi quella fisica». 

com.unica, 15 gennaio 2019