Recep Tayyip Erdogan ha vinto le elezioni presidenziali turche con il 52,54% dei voti. Al secondo posto, Muharrem İnce, l’esponente del partito laico e filokemalista Chp, con il 30,68%. Selahattin Demirtaş, leader del partito filocurdo e di sinistra Hdp, ottiene l’8,36% (Anadolu, Bbc, New York Times). Ora Erdogan potrà governare con un forte potere esecutivo e il ridimensionamento del ruolo del Parlamento, come sancito dalle modifiche alla costituzione.

L’Akp, il partito di Erdogan, ottiene la maggioranza con il 42, 48% dei voti e spinge la coalizione People’s Alliance (con il partito ultranazionalista Mhp) al 53,61%. Il partito filocurdo Hdp supera la soglia del 10% e riesce a entrare in Parlamento (Reuters).

Per le forze di opposizione l’agenzia di stato Anadolu avrebbe manipolato la comunicazione dei risultati, riportando un numero di voti maggiore di quanti realmente conteggiati. Durante la giornata invece, non sono state poche le violenze e le notizie di possibili irregolarità nelle operazioni di voto (La Stampa). L’Akp considera la partita già chiusa. Il portavoce del partito ha bollato come ’irresponsabili e inaccettabili’ le accuse di brogli. Recep Tayyip Erdogan in una prima dichiarazione, lo ha detto molto chiaramente: indietro non si torna.

(com.unica, 25 giugno 2018)