In seguito all’attacco di Salisbury, e su invito del Consiglio europeo, la Commissione europea e l’Alta rappresentante Federica Mogherini hanno proposto questa settimana ulteriori misure per sviluppare il lavoro già svolto in risposta alle minacce ibride e a quelle chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN). “In tempi di nuove sfide in tutto il mondo, stiamo rafforzando la nostra attività nell’Unione europea per contrastare le minacce ibride – nel settore dell’informatica, della disinformazione o del controspionaggio”, ha osservato Mogherini. “Insieme agli Stati membri e ai nostri partner, come la NATO, stiamo lavorando per rafforzare la nostra capacità di affrontare queste sfide e potenziare la resilienza ai rischi dovuti a sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari per proteggere efficacemente i cittadini”. La sicurezza, ha aggiunto Dimitris Avramopoulos, Commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, “è stata fin da subito la nostra priorità, ma dobbiamo fare di più per impedire ai soggetti stranieri ostili e ai terroristi di avere mezzi e spazio per passare all’azione. Oggi stiamo inoltre accelerando gli sforzi per togliere loro l’accesso a sostanze chimiche potenzialmente letali – per costruire un’Europa più resiliente, in grado di far fronte a minacce alla sicurezza che sono complesse e in evoluzione”.

Secondo il Commissario per l’Unione della sicurezza Julian King, l’attentato di Salisbury “ci ha ricordato con forza che la minaccia per la sicurezza posta da sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari è un rischio concreto. Oggi stiamo dando seguito al nostro piano d’azione CBRN dello scorso anno per essere meglio preparati ad affrontare tali minacce nonché altre minacce ibride, che possono causare gravi danni e favorire l’instabilità. Occorre restare particolarmente all’erta in vista delle prossime elezioni”.

RAFFORZARE LA RISPOSTA DELL’UE ALLE MINACCE IBRIDE
Le attività ibride da parte di entità statali e non statali continuano a rappresentare una seria e grave minaccia per l’UE e i suoi Stati membri. Ad esempio, i periodi elettorali hanno dimostrato di essere un obiettivo particolarmente strategico e sensibile. Se da un lato potenziare la resilienza a tali minacce e rafforzare le capacità sono principalmente di competenza dei singoli Stati membri, dall’altro l’UE ha lavorato per sviluppare le capacità necessarie per farvi fronte, anche collaborando con i partner internazionali come la NATO.
Per rafforzare ulteriormente la risposta collettiva alle minacce in continua evoluzione, la Commissione e l’Alta rappresentante hanno individuato le aree in cui andrebbero adottate ulteriori misure.
Conoscenza situazionale: la cellula per l’analisi delle minacce ibride, che è stata istituita dal Servizio europeo per l’azione esterna ed è già una risorsa importante, riceve e analizza le informazioni, ma ha ancora bisogno di ulteriori competenze specialistiche per affrontare l’intero spettro di minacce ibride. La cellula sarà quindi ampliata con competenze specialistiche in campo chimico, biologico, radiologico e nucleare (CBRN), controspionaggio e componenti analitiche informatiche.
Comunicazione strategica: basandosi sulle esperienze precedenti, l’Alta rappresentante e la Commissione svilupperanno ulteriormente le capacità di comunicazione strategica dell’UE garantendo sistematicamente l’interazione e la coerenza tra le strutture esistenti. Queste saranno estese alle altre istituzioni dell’UE e agli Stati membri, e comprenderanno la piattaforma online sicura in materia di disinformazione annunciata in precedenza.
Rafforzare la resilienza e la dissuasione nel settore della sicurezza informatica: nel corso dell’ultimo anno l’UE ha proposto una serie di strumenti chiave per sviluppare competenze e contrastare le minacce informatiche, fra cui una proposta di un quadro per la certificazione della cibersicurezza, un mandato per rafforzare e modernizzare l’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza, un piano per la cooperazione tra gli Stati membri e le agenzie dell’UE in caso di attacco e la preparazione di una serie di strumenti per la diplomazia informatica. Il Parlamento e il Consiglio dovrebbero sveltire i lavori per portare a termine i negoziati sul regolamento sulla cibersicurezza e concordare nuove norme per la raccolta di prove elettroniche. È stata istituita un’apposita piattaforma per la formazione e l’istruzione al fine di coordinare la formazione nel campo della ciberdifesa. Anche l’attribuzione degli attacchi informatici è un elemento importante e l’UE incoraggia gli Stati membri a proseguire i lavori in tale ambito.
Rafforzare la resilienza alle attività di intelligence ostile: il coordinamento tra gli Stati membri e altre organizzazioni internazionali, in particolare la NATO, è di fondamentale importanza. Il SEAE e la Commissione metteranno in atto misure concrete per sostenere e migliorare la capacità interattiva dell’UE al fine di contrastare le attività ostili di intelligence dirette contro le istituzioni. La cellula per l’analisi delle minacce ibride sarà rafforzata con competenze di controspionaggio per disporre di analisi dettagliate e note informative.

(com.unica/aise, 18 giugno 2018)