Morti e feriti nel giorno delle votazioni per l’elezione dell’Assemblea costituente voluta dal presidente Nicolás Maduro per riscrivere la Costituzione venezuelana. Almeno dieci persone, tra i quali un giovane politico di Acción Democrática, sarebbero state uccise (Bbc). Prima dell’apertura dei seggi un candidato alla Costituente è stato ucciso nella sua casa a colpi di arma da fuoco (Ansa). Sono oltre cento le persone che hanno perso la vita negli scontri degli ultimi quattro mesi, decine di migliaia i feriti (Il Foglio). Dai primi dati che arrivano dalle urne l’astensione alle urne sembra essere molto alta (Ap). Il Dipartimento di Stato Usa ha condannato la scelta del governo venezuelano.

Il timore di tutti è che ora con le modifiche alla Costituzione si instauri una dittatura nel Paese (Wp). L’opposizione ha rilanciato la sua parola d’ordine di astensione alle elezioni – “Domenica, tutti a casa”, è lo slogan più comune – mentre gruppi giovanili autonominatisi “La Resistenza” mantengono le mobilitazioni di piazza, affrontando la Guardia Nazionale e i “colectivos” (gruppi armati irregolari del chavismo) nelle strade del paese. Secondo l’ultimo sondaggio diffuso dalla Datanalisis, una maggioranza schiacciante (72,7%) dei venezuelani si oppone all’Assemblea Costituente, e solo il 20,4% la appoggia, ma come ha sottolineato il direttore dell’istituto demoscopico, Luis Vicente Leon, queste cifre probabilmente non danno un’indicazione certa sul tasso di affluenza di domenica. 

Il Papa e la Segreteria di Stato vaticana – sottolinea oggi l’Ansa – si sono “impegnati molto” per cercare una soluzione nella crisi del Venezuela, che deve essere “pacifica e democratica”. Il Vaticano lo ha fatto, “cercando di aiutare tutti, indistintamente, e richiamando ciascuno alle proprie responsabilità”. Lo ha detto oggi il cardinal Pietro Parolin, rispondendo ai cronisti sull’azione della Santa Sede riguardo alla situazione nel paese sudamericano. 

(com.unica, 31 luglio 2017)