Il consiglio dei ministri ha approvato la missione di supporto alla guardia costiera libica per contrastare il traffico dei migranti. Nella prima fase verranno utilizzate una nave comando e un pattugliatore, con il trascorrere delle settimane si stabiliranno le necessità e si adeguerà il numero dei mezzi navali, scrive il Corriere. Oltre alle navi, il dispositivo sarà composto da quattro o cinque aerei, forse un sottomarino, droni e diverse centinaia di militari (Ansa). La richiesta di supporto è arrivata da Tripoli, ha confermato l’esecutivo del Paese nordafricano.

Un pattugliatore della Marina è già partito in ricognizione, scrive il Corriere. L’intenzione del governo è consegnare già martedì il piano di intervento al Parlamento, che lo dovrà approvare. I mezzi in realtà verranno spostati dall’operazione Mare Sicuro, già attiva nel Mediterraneo e finanziata per il 2017 (HuffPost). Slitta a lunedì invece la firma dell’intesa sulle regole di condotta delle Ong. Le organizzazioni rifiutano la richiesta del Viminale di avere agenti di polizia armati a bordo delle navi (Ansa), come emerge dalle dichiarazioni dei rappresentanti di alcune delle principali sigle, tra cui Medici senza Frontiere, Save the Children, Sea Watch, che hanno chiesto modifiche su alcuni punti. C’è anche un altro punto critico: l’impegno a non effettuare trasbordi delle persone salvate su altre navi. Senza un accordo su questi aspetti “potremo non firmare”, dice Sea Watch. Le Ong si dicono comunque fiduciose in un’intesa e sottolineano le aperture manifestate dal Viminale.

Quanto al tema dell’interventismo francese, La Stampa fa sapere  che il presidente francese Emmanuel Macron, con il sostegno della cancelliera tedesca Angela Merkel, avrebbe un piano per riscrivere le regole di Schengen, dunque per chiudere i confini.

(com.unica, 29 luglio 2017)