“Erano diciassette anni che un capo di Stato iraniano non veniva in Francia” ha ricordato il presidente francese Hollande accogliendo il leader sciita Rouhani a Parigi e annunciando contestualmente l’impegno per “riportare il livello di cooperazione bilaterale all’altezza del potenziale e della storia dei due Paesi”. Rouhani ha detto invece che è necessario “andare oltre gli antichi rancori per scrivere una nuova pagina nelle relazioni tra la Francia e l’Iran”.

Sollecitato dal suo interlocutore, Rouhani ha inoltre risposto che “per l’Iran i diritti umani contano molto”. Affermazioni curiose, anche alla luce dei numeri raccolti da Amnesty International, oggi riportati dal Sole 24 Ore: l’Iran sarebbe infatti il secondo Paese al mondo, dietro alla Cina, per numero di condanne a morte eseguite: mille solo nel 2015, in gran parte legate ai traffici di droga ma anche decise per atti ostili verso Dio, oltraggio al Profeta e omosessualità.

(com.unica, 29 gennaio 2016)