Partita pazzesca a Tbilisi: il Siviglia rimonta da 4-1 a 4-4 nella ripresa grazie ad un super Immobile (assist), ma Pedro rompe il sogno al 115’. Il trionfo del Barcellona, una beffa atroce per il Siviglia. I blaugrana si aggiudicano la quinta Supercoppa Europea della loro storia e raggiungono così il Milan in vetta all’albo d’oro.

I catalani che volano sul 4-1 con la doppietta di Messi, poi i biancorossi rimontano sino al 4-4, infine Pedro, l’uomo della Provvidenza, fa la differenza. Luis Enrique, nonostante l’assenza di Neymar per gli orecchioni, tiene in panchina a sorpresa l’attesissimo Pedro, destinato allo United, e schiera Rafinha al fianco di Suarez e Messi. A partire bene però è il Siviglia: al 3′ infatti Banega trova un destro a giro su punizione che non lascia scampo a Ter Stegen. La risposta al minuto 7 è una fotocopia: dall’altra parte Messi, anche lui argentino ma mancino, scavalca la barriera con una perfetta punizione morbida e insacca all’incrocio.

La Pulce è in serata di grazia, lo si vede da come si muove e tocca il pallone: e al quarto d’ora gli basta un’altra punizione da oltre 25 metri per trovare ancora l’angolino e firmare il sorpasso. Il Siviglia è stordito, i catalani continuano nel possesso palla e vanno ancora in gol al 27’, ma Suarez è in dubbia posizione di offside. La reazione andalusa arriva al 41’ quando Gameiro prova da buona posizione, la palla vagante è respinta sulla linea da Dani Alves prima dell’arrivo di Iborra. Passato lo spavento, il Barcellona mette in ghiaccio la partita: minuto 44, Suarez si fa ipnotizzare a tu per tu con Beto ma poi recupera la sfera e serve Rafinha che da due passi non può sbagliare. A fine primo tempo è 3-1.

Nel secondo tempo il valzer delle emozioni prosegue senza tregua e il protagonista, almeno inizialmente, resta il Barcellona: al 52’ erroraccio della difesa del Siviglia che regala palla a Busquets, assist semplice per Suarez che da centro area non può sbagliare. Partita finita? Certo che no, visto che cinque minuti più tardi Vitolo da sinistra pesca Reyes che sul secondo palo insacca in solitaria. A quel punto gli andalusi devono segnare 2 gol in 33 minuti per andare ai supplementari, così i blaugrana tornano avanti alla ricerca di un margine più rassicurante, ma il colpo di testa di Rafinha centra la traversa. Gol sbagliato-gol subito: al 72’ Mathieu trattiene Vitolo in area, l’arbitro assegna il rigore e Gamiero dal dischetto fa 3-4. A 11 minuti dal termine entra in campo Immobile che alla prima palla che tocca, all’81’, salta Bartra e serve un perfetto assist per Konoplyanka che deve solo spingere in rete: 4-4 pazzesco, blackout Barcellona. 

L’inerzia della partita cambia clamorosamente, seppur ad un minuto dal termine una punizione di Messi sparito nella ripresa – scheggia l’incrocio dei pali. Il Siviglia non trova più spazio per creare occasioni da gol, così la gara scivola ai supplementari. Si abbassa il ritmo e prende piede la comprensibile paura: le due squadre si guardano, si aspettano, fino alla fiammata di Immobile al 104’ che trova Mariano, sterzata e tiro secco ma blocca Ter Stegen. Ancora Ciro ad inizio del secondo tempo supplementare prova a seminare il panico, mentre Messi tenta un gol in acrobazia al 109’: palla altissima. E quando tutto sembrava ormai destinato a risolversi dagli undici metri, al 115′ il neoentrato Pedro – forse alla sua ultima partita col Barcellona – si fionda sulla miracolosa respinta di Beto su Messi e fa esplodere la festa blaugrana.

Una vera beffa per il Siviglia, che nel finale ha addirittura due colossali palle per il pari ma prima Coke di testa tutto solo manda fuori di un niente, poi Rami non riesce a deviare in rete il cross teso di Immobile: per Emery non arriva la prima vittoria sul Barcellona nemmeno nel ventesimo scontro, una vera maledizione.

(com.unica, 12 agosto 2015)