Younes Abouyaaqoub, il 22enne terrorista che ha guidato il furgone della strage, è stato ucciso a Subirats in un conflitto a fuoco con la polizia catalana. Indossava una falsa cintura esplosiva (Rtve). Dopo aver ucciso 13 persone sulla Rambla, Abouyaaqoub avrebbe poi colpito a morte il 34enne Pau Perez per rubargli l’auto, usata per fuggire.

La polizia catalana ha confermato che l’imam di Ripoll Abdelbaki Es Satty, considerato leader della cellula, è morto nell’esplosione del covo di Alcanar. Secondo il Messaggero il religioso avrebbe avuto contatti con il commando che attaccò i militari italiani a Nassiriya. Dietro al gruppo di Barcellona, scrive la Stampa, potrebbe esserci la stessa “centrale europea” dell’Isis che ha addestrato gli attentatori di Parigi, in particolare il siriano Ahmad Alkhald.

Il bilancio ufficiale delle vittime è di 15 morti, tutti identificati (Ansa). Sono sei spagnoli, tre italiani, due portoghesi, un belga, uno statunitense, un canadese e un australiano-britannico. Le salme sono state restituite alle famiglie e riportate in patria. Oggi rientrano in Italia le salme di Luca Russo e Bruno Gulotta. La polizia catalana indaga ora anche per determinare se la banda dei baby-terroristi di Ripoll abbia avuto collegamenti operativi internazionali, e ha chiesto la cooperazione delle altre polizie europee. L’imam era stato tre mesi a Vilvoorde nel 2016, vicino a Bruxelles, uno dei centri di penetrazione jihadista in Europa.

Intanto ieri i servizi di intelligence libanesi hanno sventato un piano per far esplodere in volo un aereo della Emirates diretto dall’Australia ad Abu Dhabi, con l’utilizzo di una Barbie (La Stampa). Ne ha parlato il ministro dell’Interno libanese Nouhad Mashnouq, che non ha però specificato quando l’attentato è stato sventato, né se si tratta di un episodio simile denunciato dalle autorità australiane alla fine di luglio. Mashnouq ha precisato che l’aereo doveva decollare con 400 persone a bordo, tra le quali 120 cittadini libanesi. Tra i libanesi ci doveva essere anche un aspirante kamikaze, identificato come Tarek Khayyat, che ha cercato di imbarcare una valigia contenente un ordigno destinato ad esplodere 20 minuti dopo il decollo. 

(com.unica, 22 agosto 2017)