L’Europa è ferita ma non deve tradire i suoi valori, come l’accoglienza e l’unità. Si leva forte e chiaro l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di fronte ai parlamentari della UE a Strasburgo. Durante il suo intervento, Mattarella ha posto l’accento sull’emergenza migranti dicendo che essi “ripetono la tragedia degli ebrei in fuga dal nazismo, delle centinaia di migliaia di prigionieri di guerra che vagano alla ricerca di focolari andati distrutti, di profughi le cui case e comunità all’improvviso erano entrate a far parte di un altro paese”.

E mentre la Francia prosegue la sua battaglia contro gli estremisti islamici, la Germania si dichiara pronta a sostenerla in Mali inviando 650 soldati: “Non potremo sconfiggere l’Isis con le parole, ci vorranno degli strumenti militari” ha spiegato la cancelliera Merkel dopo l’incontro con il presidente Hollande. A Bruxelles, intanto, è ancora alta la tensione e si cercherebbero dieci terroristi a piede libero.

Sul ‘Corriere della Sera’, Pierluigi Battista parla della cosiddetta ‘israelianizzazione’ della Francia: una condizione nella quale la vigilanza è doverosa ma le persone continuano ad affollare i locali e i bistrot come a Tel Aviv. “Dove – scrive – i caffè di Dizengoff street sono sempre pieni e la movida non conosce sosta”.

Su ‘La Repubblica’ una panoramica dell’affollato cielo siriano dove volano attualmente dodici forze aeree (tra cui russi, americani, giordani e francesi) e sembra difficile capire chi sta bombardando chi e a quale scopo. “Sembra Tel Aviv all’ora di punta”, commenta un osservatore militare israeliano.

(com.unica, 26 novembre 2015)