“Dopo un braccio di ferro durato due mesi, Netanyahu riesce a dimissionare uno scomodo ministro, l’ultrà religioso Arye Deri, e si prende la settima poltrona di governo: quella dell’Economia”, riporta il Corriere. Secondo il quotidiano di via Solferino la decisione del Primo ministro israeliano è dettata dalla volontà di controllare “l’accordo sul gas, firmato in agosto fra i texani della Noble Energy e il Delek Group israeliano, al quale Deri (con gli ambientalisti e parte della Knesset) s’opponeva. Si tratta d’un piano che lascerà al colosso Usa il totale controllo del più grande giacimento di gas naturale del Mediterraneo”.

Intanto sul fronte diplomatico Netanyahu si prepara ad incontrare a Washington il presidente Obama con cui parlerà dei negoziati con i palestinesi e della questione energetica. Mentre l’europarlamentare Gianni Pittella annuncia il tentativo di Strasburgo di far incontrare i vertici dei due schieramenti proprio all’interno del Parlamento Ue.

(com.unica, 2 novembre 2015)