C’è chi teme che il rapimento dei quattro tecnici della Bonatti sia opera dei miliziani dell’Isis ma una delle ipotesi più accreditate dai nostri servizi di intelligence è che gli autori del sequestro possano essere legati a una delle tante bande di criminali che imperversano in un paese allo sbando. Una supposizione avvalorata anche dal fatto che proprio l’area dove sono stati rapiti Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla è controllata di fatto dagli scafisti trafficanti di uomini. Quindi – come sottolineato oggi dal Corriere della Sera – criminali che gestiscono i traffici in direzione del nostro paese e che, come si sospetta, potrebbero aver fiutato l’affare di un sequestro per poter avere in cambio una contropartita che non sia solo economica.

A due giorni dal rapimento non ci sono state rivendicazioni e gli esperti, come riporta ancora il quotidiano milanese, sottolineano che per aver un quadro più preciso occorrerà attendere almeno altre 48 ore. Lo stesso ministro Gentiloni, nell’incontro di ieri con l’inviato speciale per la Libia Bernardino Leon, ha ritenuto premature e imprudenti le possibili interpretazioni politiche sul movente dei rapitori.

(com.unica/22 luglio 2015)