Dall’intervista che ho avuto il piacere di fare a Carlotta Baldazzi è nato un dialogo che ci ha permesso di esplorare anche un po’ i meandri del mondo dell’arte contemporanea.

L’Inizio del nostro Viaggio Artistico inizia con la prima semplice domanda: “Chi è Carlotta Baldazzi?”

La sua presenza e natura si percepisce forte e chiara attraverso le sue opere oggi esposte in collezioni private, gallerie e collezioni permanenti.

Carlotta possiede un talento artistico distintivo e uno stile unico che spazia tra fotografia e pittura digitale, in continua evoluzione.

È con estremo piacere che vorrei però mostrarvi anche il lato più umano e intimo di Carlotta Baldazzi, di quando lei ride di cuore, per cosa si emoziona, l’ispirazione che nasce dai ricordi del suo passato di bambina serena ed amata.

L’intervista è infatti iniziata con una forte risata di Carlotta di fronte alla mia domanda: “come fai ad essere Carlotta Baldazzi in un’epoca come la nostra? Ad essere così straordinariamente Carlotta Baldazzi?

Era veramente tanto stupita e divertita di questa mia domanda, abbiamo riso insieme e poi è arrivata la sua risposta che è stata tanto sorprendente quanto illuminante:

«Mi piace essere unica e superiore e poi ti svelo anche un segreto, tutto il mio lavoro artistico nasce da un senso di vendetta e di rivalsa!»

Un tono deciso il suo, amaro, ma anche dolce, di donna che sa, che comprende la vita e i suoi sentimenti contrastanti!

Quando le ho chiesto come riesca a mantenere la sua unicità in un mondo così saturo di arte e artisti tutti uguali , Carlotta ha spiegato:

«Credo che l’unicità nasca dal profondo bisogno di esprimere qualcosa di personale e autentico e dallamore per la natura. Non cerco di seguire le tendenze, amo andare controcorrente , ascoltare la mia voce interiore e riuscire a stupire in un pianeta ormai così banale.»

La natura, con la sua bellezza e complessità, è una fonte inesauribile di ispirazione per Carlotta, che trova in essa la quiete e la sfida necessarie per creare, una donna che non ama ne le maschere ne i filtri che impone la società.

Carlotta ha condiviso un aneddoto della sua infanzia, che ha giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo artistico:

«Sono cresciuta in una casa in cui l’arte regnava sovrana. Non ho avuto un’infanzia fatta di favole, ma una in cui mia madre mi leggeva delle grandi opere d’arte.»

Nel suo Dna scorre amore e passione per l’arte, ama tutta l’arte antica e quella fino agli anni ’70, ha preso insegnamenti un po’ da tutti i periodi ma soprattutto dal Barocco.

Questo suo amore per l’arte è l’eredità dei suoi genitori artisti, due persone fuori dagli schemi.

Carlotta ricorda infatti con nostalgia i tempi delle bellissime mostre d’arte a cui la portava suo padre da piccola e mi ha confidato con dispiacere che ora la maggior parte delle mostre che va a vedere la annoiano. È da questa noia che nasce la sua determinazione di creare opere che stupiscano, che facciano riflettere.

È chiaro ora come l’infanzia Immersa nell’Arte e nella natura abbia plasmato la sua visione e il suo approccio creativo.

Dice Carlotta parlando dei suoi lavori: “Nelle mie opere ci sono tutte le mie emozioni, dalle più cruenti alle più angeliche, un pizzico di follia, la libertà di esprimermi, lo studio, la conoscenza della storia dell’arte, l’ironia e soprattutto l’estetica.”

Ma tutto questo lo si percepisce fin da subito osservando semplicemente le opere di questa artista!

Carlotta Baldazzi, come altri grandi artisti fugge dal “casino o casino’ artistico” , non ama le adulazioni e non permette a nessuno di giudicarla, E’ un’ anima mossa da un fuoco divino, da un senso di vendetta o di rivalsa, dall’amore e dal grande rispetto per la storia dell’arte e dal grado di connessione profonda con la natura.

La vendetta, intesa come una forza propulsiva, può certamente spingere gli artisti a sfidare lo status quo, mentre l’amore per la storia dell’arte offre senz’altro una solida base da cui trarre ispirazione.

La natura, con la sua bellezza intrinseca, funge da musa eterna, influenzando profondamente l’estetica e la sensibilità artistica.

Distinguersi: Essere Forti e Rimanere Fedeli a Se Stessi, questo è il must del vero artista, che deve andare avanti a testa bassa come fanno i cani quando sentono l’odore di qualcosa che li interessa e niente riesce a distoglierli dal cercare.

Parlando del suo percorso artistico, Carlotta ha sottolineato l’importanza dell’evoluzione continua:

«L’arte è un viaggio, non una destinazione. Ogni opera è una tappa di questo viaggio, un’esplorazione di nuove tecniche e idee.»

Le ho chiesto per mia curiosità quali fossero tra tutte le opere realizzate le sue preferite e lei, pur premettendomi che le ama tutte ne ha scelte tre:

Rinascita” della quale dice:

“Rinascita rimane nel mio cuore, la feci nel 2020 in quel momento particolare della storia che ricordiamo tutti, ero desolata per le tante persone decedute, tra cui amici cari. Vivendo in un paesino sul lago di Iseo così pieno di natura e di assoluto silenzio , potendo uscire e vedere gli animali, mi fece sentire in un profondo stato di estasi come se il pianeta fosse diventato il Paradiso che avevo sempre sognato in cui regnava la pace, il rispetto per la madre terra e la calma”.

La dimenticanza del piacere” per l’erotismo e la dolcezza dell’immagine

E “Io sono” perché per Carlotta rappresenta l’essere, tutto ciò che c’è!

L’arte contemporanea è un campo complesso e dinamico e Carlotta ci ricorda che l’arte è una forma di rivalsa e unicità, un invito a essere superiori nella nostra autenticità.

L’arte ha sempre svolto un ruolo cruciale nel riflettere e plasmare la cultura di un’epoca. Tuttavia, oggi sembra che l’arte stia perdendo il suo antico splendore, con meno artisti che emergono come figure uniche e di spicco.
Gli artisti affrontano sfide per mantenere la loro autenticità in un ambiente dominato da mode e pressioni sociali. Per emergere, devono resistere alla standardizzazione delle opere e al cinismo della società moderna, caratterizzata da una anaffettività che riduce il valore dell’arte.

Oggi, la mancanza di pensiero critico e di educazione artistica contribuisce alla crisi dell’arte contemporanea, rendendo difficile il riconoscimento degli artisti.

Tuttavia, l’arte ha ancora il potenziale di ispirare e riflettere valori condivisi, a patto che la società recuperi autenticità e impegno critico.

L’intervista con Carlotta Baldazzi ha offerto uno sguardo affascinante nel mondo di un’artista che è riuscita a rompere le barriere dell’ovvio e a distinguersi per il suo stile unico e inconfondibile e che continuerà ad evolversi e a ispirare le persone.

Ilaria Pisciottani, com.unica 12 settembre 2025

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