Giuseppina Irene Groccia, l’emozione come linguaggio tra digitale e fotografia

C’è un filo invisibile che attraversa l’opera di Giuseppina Irene Groccia, un filo che unisce l’introspezione personale alla sperimentazione artistica.
Reduce dalla sua personale “Estatica. Attraversare l’estremo sentire” al MuMAM di Cariati (CS), dove l’artista ha presentato – su suggerimento della curatrice e direttrice del museo Assunta Scorpiniti – la serie Emotive Art, un ciclo di lavori digitali in cui la tecnologia diventa strumento di traduzione delle vibrazioni interiori. Opere in cui l’estetica diventa veicolo di sentimento, dove ogni colore, ogni gesto raccoglie e restituisce l’essenza di intime risonanze.
Da questa esperienza, l’artista sembra uscire rafforzata, pronta a confrontarsi con nuove sfide. Settembre segna infatti per lei un mese denso di appuntamenti. Il 18 settembre prenderà parte alla dodicesima edizione di Geni Comuni, ospitata presso il Museo del Presente di Rende (CS).
L’evento, ideato da Luigi Le Piane con la curatela di Roberto Sottile e Mariateresa Buccieri, è inserito nel prestigioso cartellone storico del Settembre Rendese. L’autrice, che ha già preso parte con entusiasmo a diverse edizioni precedenti, sottolinea come questa manifestazione rappresenti una realtà importante per la valorizzazione e la selezione degli artisti del territorio, un appuntamento che sostiene con piacere per il suo significato culturale e comunitario. In questa circostanza presenterà Anima, opera che si colloca in continuità con la sua più recente produzione digitale. La figura femminile, immersa in tonalità cromatiche intense, si offre in una declinazione che richiama l’immaginario pop. Lo sguardo, diretto e penetrante, sembra oltrepassare la superficie dell’immagine, insinuandosi nell’interiorità di chi osserva e restituendo quel dialogo silenzioso da cui l’opera stessa trae il proprio titolo.
Dal 26 settembre al 23 novembre 2025, altra tappa importante per Giuseppina Irene Groccia che prenderà parte alla Biennale di Messina, una delle manifestazioni artistiche più rilevanti del Sud Italia. La rassegna si aprirà nello storico Monte di Pietà, nel cuore della città, per poi diramarsi in altre suggestive location, trasformando Messina e Reggio Calabria in un palcoscenico diffuso di creatività contemporanea.
A questa importante rassegna l’artista prenderà parte con Regina di Cuori, opera digitale di punta della sua recente produzione. Qui il simbolo della carta da gioco si trasforma in una figura dal forte valore simbolico: una regina colorata e imponente ma al tempo stesso fragile, immagine di una femminilità capace di affrontare le difficoltà senza perdere la propria grazia. Non è una semplice icona, ma una presenza autentica, custode di sensibilità e di potere emotivo, capace di infondere al linguaggio digitale una sensibilità poetica di matrice antica. In merito a questa selezione, l’artista ha espresso la propria gratitudine al comitato tecnico scientifico della Biennale, sottolineando l’onore di poter esporre in un contesto tanto prestigioso.
Non mancherà poi il capitolo fotografico: dal 27 settembre all’11 ottobre 2025, Giuseppina Irene Groccia parteciperà alla mostra collettiva “15 – La Fotografia oltre l’umano”, a cura di Ilaria Pisciottani e New Format Art, ospitata presso la CathArt Gallery di Carla Pugliano a Varese. Il vernissage, previsto per sabato 27 settembre alle ore 17:30, vedrà la presenza del rinomato critico Roberto Mutti. In questa terza tappa espositiva, l’artista presenterà tre opere fotografiche in grande formato, esito di una ricerca visiva che unisce sensibilità poetica e rigore formale. Si tratta di immagini apparentemente quotidiane, “rubate” alla realtà metropolitana, che sovvertono la percezione ordinaria e sospendono il reale in una dimensione onirica. Il mosso si fa strumento poetico, trasfigurando il familiare in esperienza contemplativa e il concreto in evocazione simbolica.
In questo appuntamento la sua presenza non si limita al piano espositivo, ma si estende anche al ruolo di editore e curatrice editoriale del progetto, avendo realizzato l’impaginazione e la grafica del catalogo ufficiale della mostra. La pubblicazione porta la firma del suo blog L’ArteCheMiPiace, che per l’evento riveste anche il ruolo di media partner ufficiale. Una duplice presenza che riflette la natura eclettica di Giuseppina Irene Groccia e la sua instancabile vocazione a fare dell’arte non un fatto isolato, ma un intreccio di voci, immagini ed emozioni che, solo nell’incontro con l’altro, trovano compimento e diventano ponte vivo tra la creazione e lo sguardo di chi osserva.
Attraverso questo intenso calendario di impegni, l’interprete visiva si conferma un’artista poliedrica, capace di muoversi tra linguaggi diversi senza mai perdere la sua coerenza poetica. La sua ricerca, sempre radicata in un principio fondamentale, punta a trasformare l’emozione in qualcosa di vivo, un linguaggio che si offre direttamente allo sguardo e all’esperienza di chi osserva le sue opere.
Ilaria Pisciottani, com.unica 8 settembre 2025