Le immagini strazianti delle fosse comuni e dei civili giustiziati arrivate da Bucha, cittadina a nord di Kiev liberata dagli ucraini, sarebbero le “prove di crimini di guerra commessi dall’esercito russo” secondo l’ong Human Rights Watch. Il rapporto di Human Rights Watch si basa su una serie di interviste con testimoni oculari, vittime e residenti locali dei territori occupati dalla Russia tra il 27 febbraio e il 14 marzo. Documenta con agghiaccianti dettagli numerosi casi di violazioni dei trattati internazionali sulla guerra, compresi stupri, uccisioni sommarie e numerosi altri episodi di violenza e minacce contro i civili. “I casi che abbiamo documentato rappresentano crudeltà e violenza indicibili e deliberate contro i civili ucraini”, ha affermato Hugh Williamson, direttore della divisione Europa e Asia centrale di Human Rights Watch. 

La brutalità delle scene è confermata anche da alcuni dei resoconti contenuti nel rapporto: un testimone oculare della città di Bucha ha descritto un’esecuzione lì all’inizio di marzo, in cui i soldati russi hanno costretto cinque uomini a inginocchiarsi sul ciglio della strada e a tirarsi la maglietta sopra la testa prima di spararne uno alla nuca. In un altro caso, una donna di 31 anni ha affermato di essere stata picchiata e violentata ripetutamente da un soldato russo in una scuola locale a Kharkiv, dove si era rifugiata con la sua famiglia. “Sono fortunata ad essere viva”, ha detto. “I casi che abbiamo documentato sono corroborati da queste recenti accuse”, ha affermato Yulia Gorbunova, autrice del rapporto Human Rights Watch, riferendosi ai recenti rapporti che circolano da Bucha. “Quello che sta emergendo ora, se confermato fornisce un’indicazione della portata di queste atrocità”, ha detto.

Per Kiev si tratta di genocidio, mentre Mosca nega, affermando che si tratta di una provocazione degli ucraini per bloccare i negoziati. In nottata il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto ai Grammy chiedendo un “aiuto, ma non col silenzio”. Poco prima in un discorso alla nazione ha annunciato la creazione di un “meccanismo speciale” per indagare sui crimini di guerra compiuti dalla Russia. “Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel”, ha sottolineato, definendo le forze di Mosca “assassini”, “torturatori” e “stupratori”. Intanto sul terreno la tensione resta altissima.

Il Presidente del consiglio Mario Draghi afferma che “la Russia dovrà render conto di quanto accaduto”. L’Onu parla di possibili crimini di guerra. Secondo la ministra della difesa tedesca Christine Lambrecht, l’Ue dovrebbe discutere lo stop all’importazione di gas russo. Una mossa già avviata dalla Lituania, primo paese Ue che ne ha bloccato l’import. Nelle prossime ore a Lussemburgo i ministri delle Finanze discuteranno l’impatto economico della crisi.

Sebastiano Catte, com.unica 4 aprile 2022