Un attacco “infondato e totalmente ingiustificato”, una sovranità territoriale lesa, preceduta da “affermazioni inventate e accuse infondate”, che “costituisce una grave violazione del diritto internazionale e una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite” oltre che “di tutti gli impegni assunti dalla Russia con il Trattato di Helsinki e la Carta di Parigi e con il Memorandum di Budapest”. Così i capi di stato e di governo del G7 riuniti virtualmente oggi pomeriggio per discutere sulla crisi aperta da Putin in Ucraina.

Una crisi, prosegue la nota, che “è una seria minaccia per l’ordine internazionale” che ha “ripercussioni ben oltre l’Europa”. L’attacco russo “ha cambiato radicalmente la situazione della sicurezza euro-atlantica. Il presidente Putin ha riportato la guerra nel continente europeo. È andato dalla parte sbagliata della storia”. I Paesi del G7, al contrario, sono “determinati a difendere la pace, la stabilità e il diritto internazionale. Siamo uniti nel nostro sostegno al popolo ucraino e al suo governo democraticamente eletto”. “In quest’ora buia, i nostri pensieri vanno al popolo ucraino” si legge ancora nella nota in cui si chiede alla Russia di “fermare lo spargimento di sangue” e di “ritirare le truppe dall’Ucraina”. Alla Federazione russa i G7 chiedono anche di “garantire la sicurezza della missione speciale di monitoraggio Osce”, mentre alla Bielorussia chiedono di “onorare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale”.

La decisione di Putin di riconoscere le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk rappresenta “una grave violazione dei principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite”. I G7, quindi, riaffermano il loro impegno “incrollabile” a sostegno della “sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina”. Ciò significa che “la Crimea occupata illegalmente e le autoproclamate “Repubbliche popolari” sono parte integrante dell’Ucraina”.

“Condanniamo il presidente Putin per il suo persistente rifiuto di impegnarsi in un processo diplomatico per discutere questioni relative alla sicurezza in Europa, nonostante le nostre ripetute offerte”, affermano i G7, che ribadiscono unità e unione con Nato e Ue, i rispettivi Stati membri e l’Ucraina, rimanendo “determinati a fare ciò che è necessario per salvaguardare l’integrità dell’ordine internazionale”. “In relazione a ciò, stiamo anche monitorando da vicino le condizioni nei mercati globali del petrolio e del gas, anche nel contesto della continua aggressione militare russa nei confronti dell’Ucraina. Sosteniamo un approccio unificato e costruttivo e un coordinamento tra i principali produttori e consumatori di energia in vista del nostro comune interesse per la stabilità dell’approvvigionamento energetico globale e – concludono – siamo pronti ad agire, se necessario, per contrastare possibili interruzioni”.

(aise)