Il prestigioso riconoscimento assegnato per gli sforzi nella lotta contro la fame nel mondo. L’agenzia internazionale dell’Onu, fondata nel 1961, ha sede centrale a Roma

Il World Food Programme, l’agenzia dell’Onu che si occupa dell’assistenza alimentare, ha vinto il premio Nobel per la Pace. Si contavano quest’anno 318 candidati per la categoria che non ha mancato di riservare sorprese nella storia del premio assegnato dall’istituto norvegese. Di questi 211 sono individui e 107 organizzazioni. Una lista lunga, la cui composizione non è però nota. “Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo”, questo è il tweet con cui l’agenzia con sede a Roma ha commentato la notizia.

“La pandemia di coronavirus ha contribuito a un forte aumento del numero di vittime della fame nel mondo. In Paesi come Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitto e pandemia ha portato a un drammatico aumento del numero di persone che vivono sull’orlo della fame. Di fronte alla pandemia, il Wfp ha dimostrato un’impressionante capacità di intensificare i propri sforzi. Come ha affermato la stessa organizzazione, ‘fino al giorno in cui avremo un vaccino medico, il cibo è il miglior vaccino contro il caos'”. Lo si legge nelle motivazione del premio Nobel per la pace al World Food Programme.

Il Programma Alimentare Mondiale ha la sede centrale a Roma e fu fondato nel 1961 quando George McGovern, in quel momento direttore del programma di aiuto alimentare degli Usa, propose alla conferenza della Fao di creare un programma di distribuzione alimentare. A questa proposta fu data concretezza l’anno seguente, nel 1962, dalla Fao e dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Inizialmente per tre anni su base sperimentale; poi, nel 1965, il programma venne ratificato (Corriere). Oggi il Pam assiste oltre 86 milioni di persone in circa 83 paesi ogni anno. Ogni giorno, mobilita circa 5.000 camion, 20 navi e 90 aerei per fornire cibo e altri tipi di assistenza a chi ne ha più bisogno. All’anno distribuisce circa 15 miliardi di razioni alimentari, a un costo stimato di 31 centesimi di dollari a razione. Le attività del Wfp si concentrano nell’assistenza d’emergenza, nel soccorso e nella ricostruzione,nello sviluppo, nelle operazioni speciali. Due terzi dei suoi interventi si svolgono in Paesi colpiti da conflitti, dove il rischio per le popolazioni di essere denutrite è tripla rispetto ai paesi in pace.

com.unica, 10 ottobre 2020