Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha trasmesso martedì sera ai presidenti del Senato e della Camera le linee guida per il Piano nazionale di rilancio e resilienza (Pnrr) che l’Italia dovrà presentare all’Unione Europea nell’ambito del Recovery Fund. Il documento definisce in maniera sintetica gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche di intervento e le azioni da intraprendere. Gli obiettivi generali prevedono il raddoppio del tasso di crescita del Pil, dallo 0,8% dell’ultimo decennio all’1,6%, e l’aumento del 10% del tasso di occupazione.

Le macro aree di intervento restano sei, con quale ritocco: digitalizzazione e innovazione, voce alla quale si aggiunge anche la competitività del sistema produttivo. Poi rivoluzione verde, infrastrutture per la mobilità, equità sociale, salute (Corriere). Resta anche istruzione e formazione, ma qui aggiungono ricerca e cultura. Dal 5G in 100 città italiane al completamento della linea ferroviaria Torino – Lione passando per gli investimenti sullo sviluppo tecnologico della sanità, l’estensione del super eco bonus al 110% fino al 2024 e 2,7  miliardi di borse di studio per gli aventi diritto.

Nel documento è stato datp grande spazio al tema della scuola e più in generale dell’istruzione. Si parla ad esempio del cablaggio con fibra ottica delle infrastrutture scolastiche e universitarie da riqualificare anche in chiave di efficienza energetica e antisismica. Ma anche l’arrivo di infrastrutture per e-learning e il potenziamento degli asili e i nidi tra zero e sei anni. Sono alcuni degli ambiti tematici previsti dalla missione “Istruzione, Formazione, Ricerca e Cultura” delle linee guida per il Recovery Plan. Tra i ‘capitoli’ anche il potenziamento della ricerca, la riqualificazione e formazione del personale docente, la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento. Si punta anche a nuovi strumenti digitali per la tutela del patrimonio culturale (Repubblica).

com.unica, 17 settembre 2020