La clamorosa rivelazione nelle anticipazioni di un libro di Bob Woodward, il celebre reporter del caso Watergate

Alla fine di febbraio, Donald Trump aveva dichiarato pubblicamente che il nuovo coronavirus era “come una normale influenza” e che alla fine sarebbe scomparso “come per miracolo”. Pochi giorni prima, però, aveva ammesso, durante una conversazione telefonica con il giornalista Bob Woodward, che il virus era “una cosa mortale”, “più mortale della peggiore influenza”.

Tutto questo è venuto alla luce ieri quando il Washington Post ha pubblicato estratti da Rage, il nuovo libro di Bob Woodward, che non è un reporter qualunque ma il celebre giornalista dello scoop sull’affare Watergate. In una di queste conversazioni telefoniche, risalente al 19 marzo e anticipate anche dalla Cnn, si sente chiaramente Trump affermare di aver “sempre voluto ridurre al minimo” il pericolo rappresentato dal Covid-19.

La Casa Bianca non smentisce ma precisa: “non volevamo spaventare tutti”. Donald Trump non ha negato di aver saputo in anticipo della pericolosità del coronavirus, ma ha spiegato in una conferenza stampa che l’ultima cosa che voleva era “creare il panico”.. “Il lavoro che abbiamo fatto è stato incredibile. Ma non volevamo instillare il panico. Non vogliamo saltare su e giù e cominciare a gridare che abbiamo un problema che è un tremendo problema, spaventare tutti”, ha concluso Trump.

Woodward riporta nel suo libro anche le parole del famoso immunologo Anthony Fauci, il membro più autorevole della task force della Casa Bianca contro la pandemia: “La durata dell’attenzione di Trump è un numero negativo” e la sua leadership è “senza timone”, “il suo unico scopo è essere rieletto”. Il libro, che uscirà il 15 settembre, contiene altri giudizi pesanti di ex dirigenti della sicurezza, della difesa e dell’intelligence. L’ex capo del Pentagono James Mattis definisce il tycoon “pericoloso” e “inadatto” come commander in chief. L’ex capo della National Intelligence Dan Coat invece, scrive Woodward, “continua a coltivare la segreta convinzione, cresciuta anziché diminuire, benché non supportata da prove di intelligence, che Putin abbia qualcosa su Trump”.

Sulle anticipazioni di Rage è arrivata la reazione del rivale democratico per la Casa Bianca Joe Biden. Il presidente “ha mentito agli americani sui pericoli del virus, la sua negligenza è costata vite e ha causato la recessione economica”, lo ha attaccato intervenendo in un comizio in Michigan. “Non ha fatto il suo lavoro, di proposito”, ha denunciato. 

com.unica, 10 settembre 2020