Cominciano a delinearsi le linee guida del Recovery plan che dovrà essere presentato dall’esecutivo domani con la riunione del Ciae a Palazzo Chigi e poi spedito alle Camere. Sei missioni, trenta pagine: digitalizzazione e innovazione; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità’; istruzione e formazione; equità, inclusione sociale e territoriale; salute.

Si prevede, tra l’altro, l’informatizzazione della pubblica amministrazione; il completamento della rete nazionale in fibra ottica e interventi per lo sviluppo delle reti 5G; la decarbonizzazione dei trasporti, il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici; la gestione integrata del ciclo delle acque; gli investimenti in economia circolare. Inoltre l’alta velocità ferroviaria della Torino-Lione, la digitalizzazione dell’istruzione, la lotta all’abbandono scolastico; il cablaggio in fibra ottica delle università, politiche attive del lavoro e per l’occupazione giovanile e per la sanità piu’ posti in terapia intensiva.

Nel piano si fa accenno anche alla necessità di una riforma dell’Irpef. “Le sfide indicate saranno alla base delle consultazioni informali di ogni paese europeo con Bruxelles, che si apriranno il 15 ottobre. Come da cronoprogramma della Commissione, il Recovery Plan sarà presentato fra gennaio e aprile 2021 perché questo è il calendario stabilito dall’Europa per tutti i 27 stati membri”, ha spiegato oggi il ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola, “non ci sono ne’ ritardi ne’ divisioni nel lavoro preparatorio dell’esecutivo”. 

Il piano di riforme sostenute dalle risorse del fondo Next Generation Eu mira, secondo le stime, a raddoppiare il tasso di crescita del Paese, portandolo dallo 0,8 dell’ultimo decennio allo 1,6 per cento, e a far salire il tasso di occupazione dall’attuale 63 al 73,2 per cento, in linea coi valori medi europei.

com.unica, 9 settembre 2020